Il Papa ai religiosi italiani: proseguite con rinnovato slancio la missione dell'annuncio
del Vangelo. Messa del cardinale Bertone per l'Assemblea Cism
Un incoraggiamento “a proseguire con rinnovato slancio la vostra importante opera
a servizio della diffusione del Vangelo”: è questo il saluto che, attraverso le parole
del cardinale Tarcisio Bertone, è giunto questa mattina ai partecipanti alla 49.ma
Assemblea della Cism, la Conferenza che riunisce i superiori maggiori d’Italia, che
si è chiusa oggi a Torino. Nel capoluogo piemontese, il segretario di Stato ha presieduto
la Messa per i religiosi nella Basilica di Santa Maria Ausiliatrice, fatta erigere
da San Giovanni Bosco, fondatore della famiglia Salesiana alla quale appartiene il
cardinale Bertone. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Cosa vuol
dire sollevare i poveri dalla miseria, in un’epoca di crisi economica che “produce”
nuovi poveri? Per i religiosi di ogni Congregazione appare una sfida immane, se non
fosse per la fede che li sostiene. Ed è un richiamo a tutte le forme di sobrietà che
costituiscono, o lo dovrebbero, lo stile di vita di un consacrato. Il cardinale Bertone
ha sviluppato l’omelia della Messa sulla falsariga suggerita dal titolo dell’Assemblea
della Cism: “Povertà e comunione dei beni in un mondo globalizzato - per una testimonianza
credibile dei consacrati”. Il consacrato “che vive il distacco se pure nell'uso intelligente
dei beni realizza - ha affermato il segretario di Stato - il primato all'essere più
che dell’avere, che è la modalità più feconda di autorealizzazione e di creatività”.
Né, ha osservato ancora, “subisce passivamente le proposte allettanti di un diffuso
consumismo, ma sa fare a meno delle cose quando queste soffocano i valori del Regno
e rendono infruttuoso l'apostolato”. Lo stesso comportamento che adottò don Bosco
- e nel 2009 si celebrano i 150 anni dei Salesiani - quando si trattò di costruire
la Basilica torinese dedicata a Maria Ausiliatrice, sintetizzabile in questo suo motto:
“Saper cominciare con poco, osare molto quando si tratta del bene, andare avanti affidandosi
al Signore”. Uno spirito che ha orientato gli ultimi lavori della Cism, come spiega
il riconfermato presidente dei Superiori maggiori, don Alberto Lorenzelli:
R.
- Oggi, l’umanità vive una situazione così. Povertà, disagio, mancanza dei beni e
molte volte anche altri tipi di povertà più moderne: quelle culturali, quelle affettive,
quelle spirituali. Ecco: la condivisione è mettere a disposizione tutte le nostre
energie, tutte le nostre risorse, sia personali che comunitarie, al servizio dell’uomo.
D. - In che modo la crisi economica mondiale ha
condizionato il modo di fare missione, di servire concretamente i poveri?
R.
– Ciò che sembrava una crisi finanziaria, oggi invece ha una ricaduta molto più grande.
E allora le richieste sono perché le famiglie non ce la fanno ad arrivare alla fine
del mese, molti perdono il posto di lavoro, le sacche di povertà bussano spesso alla
porta dei religiosi.
D. – Si dice sempre che un
periodo di crisi è anche un periodo privilegiato di creatività. Dal punto di vista
pastorale, è emerso qualche spunto nuovo per far fronte a questa situazione?
R.
– Noi vogliamo riprendere proprio questa grande sfida ed essere come i nostri Santi
fondatori che hanno sempre visto nei momenti di difficoltà una risorsa e una sfida
da raccogliere. Io credo che nel Dna della vita religiosa ci sia il segno della Provvidenza
alla quale dobbiamo in qualche modo affidarci, ma che dobbiamo sollecitare. Il dono
della gratuità che è quell’impegno di disponibilità che i religiosi possono mettere,
e poi la lettura dei tempi che viviamo per dare risposte immediate. Io credo che in
questo momento i religiosi stiano dando risposte. Penso soprattutto al fenomeno dell’interculturalità
e dell’immigrazione; penso al campo della sanità proprio sugli ultimi, quelli dove
molte volte le istituzioni non riescono a dare risposte e invece la creatività dei
religiosi ha aperto nuove prospettive; il mondo dell’educazione: nell’emergenza educativa
i religiosi stanno dando risposte positive.