E’ tutto pronto a Brescia, Concesio e Botticino Sera per l’arrivo del Papa, domani,
alla sua prima visita pastorale nella terra di Paolo VI, a trent’anni dalla morte,
e di Sant’Arcangelo Tadini. Un lungo percorso scandito da momenti di grande intensità
spirituale. Piazze e strade sono vestite dei colori vaticani, bianco e giallo, e le
composizioni floreali e i manifesti dicono “grazie” al Papa pellegrino. Il servizio
della nostra inviata a Brescia Gabriella Ceraso:
Oggi un timido
sole riscalda Brescia e la sua provincia allontanando per un po’ l’unica variante
quasi certa sulla giornata di domani, la pioggia. Ma in realtà neanche questo turba
l’attesa della festa. La domenica col Papa sarà comunque l’abbraccio gioioso dei 50mila.
In tanti, infatti, secondo il vescovado, parteciperanno all'evento. Luogo d’incontro,
le 3 tappe principali, ma anche il lungo percorso di oltre 30 km in papa-mobile, animato
in ogni tratto da 473 parrocchie e sotto lo sguardo di 2700 volontari. Dopo l’arrivo
allo scalo militare di Ghedi alle 9.30, il primo bagno di folla è nel comune del marmo,
Botticino Sera, dove il Papa, che si inginocchia davanti le spoglie di Sant'Arcangelo
Tadini, iniziatore della Mutua operaia, è vissuto come un evento straordinario. Intorno
alle 10 quindi l’arrivo in piazza Paolo VI, cuore della diocesi di Brescia, per la
concelebrazione eucaristica e la recita dell’Angelus. Quattro i maxischermi montati
nel centro storico: solo 12mila però, per motivi di spazio, le presenze davanti al
grande palco bianco sul sagrato del Duomo. Un colpo d’occhio per un luogo che, tra
edifici e chiese, narra la storia di una fede millenaria e di una intensa passione
civile. Ultima tappa della giornata, il pomeriggio, a Concesio, nella Valtrompia.
Qui il ricordo di Paolo VI, filo conduttore della visita, si fa realtà. Nulla è cambiato
nella casa natale e al fonte battesimale di Giovan Battista Montini, a Sant’Antonino,
dove ad attendere il Papa ci saranno oltre 300 fedeli, per un tuffo nella memoria
al lontano settembre 1897. Ma a Concesio c’è anche lo scrigno con l’eredità del Papa
bresciano, timoniere della Chiesa post-conciliare: è la nuova sede dell’Istituto Paolo
VI che il Santo Padre viene ad inaugurare, conferendo il premio - che porta il nome
di Montini - alla collana patristica francese “Sources Chrétiennes” per il contributo
dato alla comprensione della tradizione cristiana. Fede e cultura si uniscono dunque
in questa visita e nel ricordo di Paolo VI, che, a dieci anni dalla presenza del Papa
polacco, Benedetto XVI viene a confermare suo predecessore in un magistero dalla straordinaria
attualità.