Denuncia di Msf: attacchi dell'esercito del Congo durante una campagna di vaccinazioni
“Ci sembra di essere stati usati come esca”. E’ la denuncia di Luis Encinas, responsabile
di Medici Senza Frontiere (Msf) per i programmi in Africa Centrale, commentando i
recenti scontri tra esercito congolese e Forze Democratiche di Liberazione del Rwanda
nel Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo. Nella zona teatro dei combattimenti
le equipes mediche di Msf stavano vaccinando migliaia di bambini contro il morbillo.
All’organizzazione umanitaria era stato garantito che durante la campagna di vaccinazioni
non ci sarebbero state operazioni militari. L’esercito congolese ha invece sferrato
attacchi nelle zone in cui era in corso la campagna. L’azione – sottolinea Luis Encinas
- costituisce “un inaccettabile abuso dell’azione umanitaria per realizzare obiettivi
militari”. Negli ultimi mesi si è registrato, inoltre, un preoccupante aumento degli
attacchi contro le organizzazioni umanitarie da parte dei vari gruppi armati attivi
nel Nord e Sud Kivu. Msf chiede che “tutte le parti coinvolte nel conflitto rispettino
il lavoro delle organizzazioni umanitarie”. La campagna di vaccinazione di Msf contro
il morbillo nella regione di Masisi ha coinvolto 165 mila bambini di età compresa
fra i 6 mesi e i 15 anni. (A.L.)