Benedetto XVI sullo sport: se praticato con vigile senso etico, diventa una scuola
di formazione ai valori umani e spirituali
“La Chiesa continui a sostenere lo sport per i giovani, valorizzando appieno anche
l’attività agonistica nei suoi aspetti positivi…, evitando, però, ogni tendenza che
ne snaturi la natura stessa con il ricorso a pratiche persino dannose per l’organismo”.
E’ quanto afferma Benedetto XVI in un messaggio inviato in occasione del seminario
promosso a Roma dalla sezione “Chiesa e Sport” del Pontificio Consiglio per i Laici
sullo sport ed incentrato sul tema: “Sport, educazione, fede: per una nuova stagione
del movimento sportivo cattolico”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Lo sport
possiede “un notevole potenziale educativo” e, se è praticato con “passione” e “vigile
senso etico”, diventa “palestra di un sano agonismo”, una “scuola di formazione ai
valori umani e spirituali”. Attraverso le attività sportive negli oratori, nelle scuole
e nelle associazioni sportive - spiega il Santo Padre - la comunità ecclesiale contribuisce
alla formazione della gioventù, fornendo “un ambito adatto alla crescita umana e spirituale”.
Quando sono finalizzate allo sviluppo integrale della persona e gestite da personale
qualificato e competente, le iniziative sportive si rivelano “occasione proficua”
in cui “sacerdoti, religiosi e laici possono diventare veri e propri educatori e maestri
di vita dei giovani”. E’ quindi necessario – aggiunge il Papa – che la Chiesa continui
a “sostenere lo sport per i giovani, valorizzando appieno anche l’attività agonistica
nei suoi aspetti positivi come, ad esempio, nella capacità di stimolare la competitività,
il coraggio e la tenacia nel perseguire gli obiettivi”. Si deve evitare, però, “ogni
tendenza che ne snaturi la natura stessa con il ricorso a pratiche persino dannose
per l’organismo, come avviene nel caso del doping”. Dirigenti, tecnici e operatori
cattolici – si legge infine nel messaggio – devono considerarsi “sperimentate guide
per gli adolescenti, aiutandoli a sviluppare le proprie potenzialità agonistiche senza
trascurare quelle qualità umane e quelle virtù cristiane che rendono la persona completamente
matura”.