2009-11-07 15:24:28

Afghanistan: oltre 130 talebani uccisi nelle operazioni di guerra nel nord del Paese


Dura risposta del governo afghano alle critiche del rappresentante dell'Onu a Kabul, rivolte al presidente Karzai, per l'alto livello di corruzione che affligge il Paese. Sul terreno, intanto, prosegue la lotta contro i talebani. Oltre 130 miliziani sono stati uccisi nel corso di un’offensiva Nato nel nord dell'Afghanistan. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

È alta tensione tra le Nazioni Unite e il governo afghano dopo le accuse rivolte a quest’ultimo da parte del rappresentante dell'Onu a Kabul, Kai Eide, che nei giorni scorsi ha invitato Karzai a condurre ''una vigorosa azione contro la corruzione'', pena la perdita del sostegno internazionale”. In un comunicato, il Ministero degli esteri di Kabul afferma che Eide “ha fatto dichiarazioni che hanno oltrepassato le norme internazionalmente accettabili” e lo accusa anche di non aver agito “come una autorità internazionale imparziale”. Questa nuova polemica alimenta una contrapposizione già esasperata dalla decisione del segretario dell’Onu, Ban Ki-moon, di evacuare per ragioni di sicurezza almeno 200 dipendenti dalle Nazioni Unite dal Paese. Intanto, proseguono senza sosta le operazioni di guerra della coalizione internazionale coadiuvata dalle forze afghane. Almeno 133 ribelli sono stati uccisi nel corso dell’offensiva congiunta fra l’esercito locale e le forze Isaf, lanciata cinque giorni fa nella provincia di Kunduz, nel nord del Paese. Nell’ovest. un bombardamento aereo delle forze Nato ha ucciso erroneamente sette fra soldati e poliziotti afghani. E mentre il 2009 si conferma l’anno più sanguinoso dall’inizio dell’intervento americano, in tutta la coalizione cresce l’attesa per la nuova strategia militare che dovrebbe essere annunciata a giorni dalla Casa Bianca.
 
Iran
Sempre più difficile l’accordo sul nucleare iraniano. La Russia ha invocato nuove sanzioni dopo che Teheran ha rifiutato il punto centrale della proposta dell'Agenzia internazionale per l’energia atomica, cioè il trasferimento all'estero dell'uranio in cambio della fornitura di combustibile per un reattore di ricerca nucleare in Iran. Intanto le autorità di Teheran hanno liberato i tre giornalisti stranieri arrestati durante le proteste antigovernative di mercoledì scorso. Restano ancora in prigione altre 62 persone, su 109 fermati.

Senegal - Manifestazioni
Migliaia di persone in Senegal hanno manifestato ieri a Dakar per chiedere le dimissioni del presidente Abdoulaye Wade. L’opposizione accusa il capo di stato di corruzione per aver offerto 133 mila euro a un agente del Fmi, il Fondo monetario internazionale.

Madagascar
Nuove speranze per il Madagascar, dopo quasi un anno di crisi politico-istituzionale. Nel corso di un vertice svoltosi nella notte ad Addis Abeba, in Etiopia, il mediatore dell’Onu, Tiebilé Dramé, è riuscito a negoziare un accordo di compromesso tra i quattro principali leader politici del Madagascar, in vista delle elezioni previste per la fine del 2010. I dettagli dell’intesa non sono ancora noti, ma pare che il presidente in carica, Andry Rajoelina, sarà affiancato da due co-presidenti. Anche Marc Ravalomanana -l'ex capo dello Stato deposto proprio da Rajoelina - ha espresso compiacimento per l'accordo.

El Salvador
Alcuni giorni fa, in El Salvador, numerose organizzazioni della società civile nel corso di una marcia hanno chiesto al governo del presidente, Mauricio Funes, di far sì che lo Stato riconosca pubblicamente le sue responsabilità passate nelle violazioni dei diritti umani, incluso l'assassinio dell'arcivescovo, Oscar Romero, e dunque chieda perdono all'intero Paese. Da Washington, arriva una prima importante ammissione che dovrebbe concludersi con l'esaudimento delle richieste. Ieri, i rappresentanti salvadoregni presso la Commissione interamericana dei diritti umani (Cidh) - organismo dell'Osa, l'Organizzazione degli Stati Americani - hanno accettato il documento del 2000 della Commissione interamericana sulle violazioni dei diritti umani e lo stesso Stato salvadoregno ha poi detto di ritenerlo vincolate e dunque s'impegna ad attuare ogni singola sua raccomandazione, cosa non fatta dai governi precedenti. Luis Menéndez-Castro, ambasciatore salvadoregno presso l'Osa, ha detto ieri che il presidente Funes “s'impegna a dare seguito al documento e a farlo in buona fede e con trasparenza”. Fra le risoluzioni, c'è quella che riguarda l'omicidio di mons. Romero e che accusa i governi salvadoregni del passato di "aver negato al popolo di questa nazione la verità sull'assassinio dell'arcivescovo di San Salvador".

Economia
Il mondo ha risposto con forza alla crisi, ma non ci si può abbandonare all'autocompiacimento. Così si è espresso il premier britannico, Gordon Brown, intervenendo al G20 finanziario a St. Andrews in Scozia. Brown ha poi sottolineato che “siamo solo a metà della strada nella gestione delle cause della crisi”. E dopo l’euforia per la crescita del Pil, negli Stati Uniti allarmano i dati sul tasso di disoccupazione che in ottobre ha superato, per la prima volta dall'aprile 1983, la soglia del 10%.

Russia
Nuova sciagura aerea nell'Estremo Oriente russo, dove un velivolo antisommergibile Tupolev 142 della Flotta del Pacifico è precipitato nel corso di un'esercitazione. Gli undici militari a bordo sono ancora dispersi, ma secondo le autorità non ci sarebbero speranze di ritrovarli in vita. In mattinata, sono stati individuati i resti del velivolo e le squadre di soccorso hanno avviato le operazioni di recupero del relitto e le ricerche delle vittime nello stretto di Tatar, che separa la parte continentale della Russia dall'Isola di Sakhalin. Stando alle prime informazioni rilasciate dalla squadra d’inquirenti, l’ipotesi di un'avaria tecnica è quella più accreditata. Usa - stragi
Gli Stati Uniti sono ancora sotto shock per la strage nella base militare di Fort Hood, in Texas, dove un maggiore dell’esercito di origine araba ha ucciso 13 commilitoni e ne ha feriti altri 30. Il presidente, Barack Obama, ha rinviato di un giorno la partenza per il Giappone per partecipare alle esequie delle vittime del folle gesto del quale ancora non è chiaro il movente. Intanto ieri - a meno di 24 ore dal massacro di Fort Hood - a Orlando, in Florida, un ispanico di 40 anni ha fatto fuoco sugli ex colleghi di lavoro uccidendone uno e ferendone altri cinque.

Influenza
Non si ferma la diffusione dell’influenza A. Secondo gli esperti, il virus è molto stabile e non si prevedono mutamenti. Nel continente americano si conta il numero più alto delle vittime, che sono circa 6 mila secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Numerosi i casi di contagio registrati anche in Cina, Giappone, Ucraina e Bielorussia. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra) Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 311
 
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