Sud Corea: la Chiesa sostiene la campagna di medici e ostetrici contro l’aborto
No all’aborto, pratica diffusa legalmente e illegalmente in Corea: la Commissione
per la Bioetica della Conferenza episcopale coreana ha espresso il suo sostegno pubblico
alla campagna anti-abortista di un gruppo di organizzazioni pro-vita di cui fanno
parte numerosi medici e ostetrici coreani. Le organizzazioni hanno diffuso un manifesto,
inviato all’agenzia Fides, in cui dichiarano la loro preoccupazione per il fenomeno
degli aborti, legali e illegali, chiamando in causa l’intera società per fermare tali
pratiche contro la vita nascente. “La Conferenza episcopale accoglie e approva questa
coraggiosa presa di posizione dei medici e degli ostetrici contro gli aborti. Speriamo
che la loro decisione sia per la società l’occasione per avviare una riflessione che
getti luce sul mistero della vita umana e costruisca una cultura della vita”, afferma
la Commissione in una nota giunta a Fides. “La vita umana – continua – va rispettata
e protetta dal suo concepimento fino alla fine naturale. Nell’affrontare le questioni
degli aborto e della distruzione di embrioni, la nostra società è rimasta spesso in
silenzio e passiva. Per questo apprezziamo l’appello di medici e ostetrici che danno
voce a un movimento anti-abortista”. Secondo i vescovi coreani, “dato che il governo
ha il dovere di proteggere i suoi cittadini, dovrebbe farlo anche nei confronti della
vita umana nascente, rimuovendo parte del Documento sulla cura materna e infantile
che, di fatto, stimola l’aborto”. Inoltre, sottolinea la Commissione, l’intera società
coreana dovrebbe iniziare, nelle sue diverse componenti, una profonda riflessione
sul valore e sul rispetto della vita umana. L’aborto è legale in Corea del Sud dal
1972. E’ diffusa però la pratica illegale dell’aborto selettivo, per le famiglie che
vogliono solo i figli maschi. Secondo dati del movimento pro-vita “Life 31”, in Corea
del Sud si compiono 4.000 aborti al giorno, e sono dunque oltre 1,5 milioni i bambini
che ogni anno non vengono alla luce. (R.P.)