Pakistan: le scuole cattoliche nel Punjab preoccupate per le nuove norme sulla sicurezza
I dirigenti scolastici cattolici nel Punjab sono preoccupati dalle nuove disposizioni
di sicurezza imposte alle scuole dalle autorità provinciali dopo i recenti attentati
terroristici a Rawalpindi e Lahore. La loro attuazione comporta infatti spese insostenibili
per gli istituti cattolici. Le misure prevedono che tutte le scuole, statali e non
statali, debbano essere provviste di mura di cinta alte due metri, di telecamere di
sorveglianza e di portici di sicurezza elettronici al loro ingresso, pena la chiusura.
Il problema, spiega Suor Parveeb Rahmat, direttrice del liceo del Sacro Cuore di Lahore,
è che, a differenza di quelle statali le scuole cattoliche, non ricevono alcun aiuto
pubblico per fare fronte a queste nuove spese. “Noi cerchiamo di adeguarci, ma questo
è un lavoro notevole che non ci compete”, ha detto la religiosa all’agenzia Ucan.
La maggior parte delle scuole cattoliche nel Punjab sono rimaste chiuse in queste
ultime due settimane: “I genitori temono per la sicurezza dei loro figli e noi non
potremo continuare a formare i giovani che ci sono affidati finché il governo non
assicurerà la pace e la sicurezza”, ha sottolineato suor Rahmat. L’arcivescovo di
Lahore, mons. Lawrence Saldanha, che è anche responsabile della Commissione cattolica
nazionale per l’educazione, denuncia da parte sua lo sbando totale delle autorità
di fronte alla nuova emergenza terrorismo in Pakistan: “Questo governo disastrato
ha interamente scaricato sulle nostre spalle il problema della sicurezza. La situazione
gli sfugge completamente di mano”, ha detto il presule. Il Punjab è la provincia
in cui è concentrato il più alto numero di istituti cattolici in Pakistan. Attualmente
sono più di 90. In genere godono di grande prestigio e sono apprezzati anche dalle
autorità locali per la bontà del lavoro svolto a favore della popolazione. (L.Z.)