Il nuovo nunzio all'Avana: Chiesa cubana, esempio di fortezza. Mons. Celli: più spazio
alla Chiesa nei mass media
Grande festa, in questi giorni a Cuba, in particolare nell’arcidiocesi dell'Avana,
dove a poche ore dall'apertura dell'Assemblea plenaria dell'episcopato, la comunità
ecclesiale e i loro pastori hanno dato il benvenuto al nuovo nunzio apostolico Angelo
Becciu e al presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali mons.
Claudio Maria Celli, nell’isola caraibica per una visita di quattro giorni. Momento
culminante è stata la concelebrazione eucaristica nell'antica cattedrale della capitale.
Il servizio di Luis Badilla:
"Con piacere
userò tutte le mie risorse per offrire la mia collaborazione in favore di una Chiesa
cubana capace di continuare a brillare, come sempre, per la sua storica fedeltà al
Vescovo di Roma, anche nei momenti difficili": è quanto detto dal nunzio Angelo Becciu,
presentandosi ai fedeli durante la Messa celebrata la sera di mercoledì scorso. Il
diplomatico vaticano era arrivato a Cuba, alcuni giorni fa, e attendeva la Festa di
San Carlo Borromeo e l'inizio della plenaria episcopale per prendere possesso ufficiale
delle sua mansione quale rappresentante del Santo Padre. All'arrivo nella cattedrale
dedicata a San Cristoforo, mons. Becciu è stato accolto dall'arcivescovo della capitale,
cardinale Jaime Ortega, che poi lo ha presentato a tutti gli altri presuli. Mons.
Becciu ha presieduto la Santa Messa e con lui hanno celebrato tutti i vescovi e mons.
Claudio Maria Celli, ospite della Conferenza episcopale per parlare di comunicazione
ecclesiale nell'era del digitale. Il nunzio, che ha risposto con calore al saluto
di mons. Dionisio García Ibáñez, arcivescovo di Santiago di Cuba e presidente dell'episcopato,
ha reso omaggio al popolo e alla storia di Cuba e anche “alla chiesa cubana (....)
per l'esempio di fortezza, pazienza e perseveranza che dimostra e offre da molto tempo”.
Mons. Becciu ha incoraggiato la Chiesa cubana “alla pratica della virtù della speranza".
D'altra parte, mons. Celli ha dichiarato ieri all'agenzia France Presse di "desiderare
che la Chiesa cubana possa avere presto un maggiore accesso ai mass-media e ad Internet.
Mi auguro - ha precisato - che la Chiesa possa dare un grande contributo allo sviluppo
umano. (...) L'accesso della Chiesa alle nuove tecnologie digitali consentirebbe ad
essa di offrire al popolo cubano i suoi valori, i suoi messaggi, la Parola di Dio”,
cose che servono a tutti. Infine, parlando con l'agenzia Ansa, il presule ha ribadito
che questa richiesta sarà rinnovata ancora una volta alle autorità dell'Avana, auspicando
che ciò sia un nuovo passo nel continuo miglioramento dei rapporti tra lo Stato e
la Chiesa cattolica.