Filippine: per i confratelli di padre Sinnot, polemiche politiche ostacolano la sua
liberazione
“Spero che tutte le parti coinvolte continuino a non risparmiare sforzi e a fare tutto
il possibile per ottenere il rilascio di padre Michael Sinnot il prima possibile”:
parlando con l'agenzia Misna padre Patrick O’Donoghue, superiore provinciale delle
Filippine della Società missionaria di San Colombano, non nasconde una certa preoccupazione
per gli sviluppi che nelle ultime 48 ore hanno circondato la vicenda del confratello
padre Michael Sinnot, il missionario rapito quasi un mese fa a Pagadian, nel sud delle
Filippine. Da ieri infatti, soprattutto sui media filippini, la vicenda di padre Sinnot
e gli sviluppi sulla sua liberazione sono stati oscurati dalle polemiche ‘politiche’
tra esponenti del governo filippino e ribelli del Fronte moro di liberazione islamica
(Milf), presenti nella zona del sequestro. In un comunicato diffuso nelle ultime ore,
infatti, il Milf ha annunciato che sospenderà la propria partecipazione alle ricerche
del missionario se, entro lunedì, il governo di Manila non prenderà le distanze dalle
dichiarazioni del governatore locale Ronaldo Puno che ieri, di fatto, aveva accusato
i ribelli indipendentisti di essere i rapitori del religioso irlandese. Il Milf, che
ha sempre smentito ogni responsabilità nel rapimento e si è da subito offerto di collaborare
alle ricerche, ha denunciato le parole del governatore Puno definendole uno “sgambetto”
politico legato ai negoziati di pace in corso tra ribelli e governo. “È importante
che, se realmente vi sono delle differenze, queste vengano messe da parte per ora.
È urgente che padre Sinnot venga liberato” aggiunge padre O’Donoghue, sottolineando
come le precarie condizioni di salute dell’anziano missionario rischiano di peggiorare
con il passare del tempo. Fonti religiose contattate a Manila dalla Misna fanno sapere
che la Chiesa sta lavorando all’organizzazione, nel fine settimana, di una serie di
iniziative per invitare tutti a mettere da parte calcoli e considerazioni politiche,
richiamando l’attenzione sulla centralità e l’urgenza di liberare padre Sinnott. (R.P.)