Congresso internazionale a Roma sulle patologie oncoematologiche dell'anziano
E’ in corso al Policlinico universitario "Agostino Gemelli" di Roma il Congresso internazionale
sul tema "Nuovi farmaci e trapianto con cellule staminali emopoietiche per la cura
delle patologie oncoematologiche dell'anziano". Ce ne parla la professoressa Simona
Sica, dell’Istituto di Ematologia del Gemelli. L’intervista è di Eliana Astorri:
R. – Le patologie
oncoematologiche sono per lo più patologie neoplastiche e interessano il sangue. Sono
quindi malattie molto rare, non difficili da diagnosticare e che insistono in una
popolazione che copre tutto lo spettro. Ma colpisce tipicamente i bambini e la fascia
degli anziani, quindi degli adulti sopra i 60 anni. Le malattie di cui ci occupiamo
in questo congresso sono sostanzialmente malattie tumorali come i linfomi, le leucemie
e i mielomi.
D. – Chi è affetto da una di queste
patologie ha dei sintomi che può riconoscere da solo o se ne rende conto solo se,
casualmente, segue delle analisi del sangue per altri motivi?
R.
– La sintomatologia può non essere così chiara, soprattutto all’inizio. Per alcune
patologie – ad esempio i mielomi – la sintomatologia è tipicamente ossea; questa malattia
tende ad interessare con estrema tenacia il nostro apparato scheletrico, quindi porta
a dolori ossei; altra sintomatologia, per i linfomi, è quella dell'ingrandimento e
quindi il sospetto viene posto per l’ingrandimento di alcuni linfonodi. Le leucemie
– soprattutto le forme acute – hanno una sintomatologia che suggerisce, o che spesso
simula, quella di altre malattie infettive magari banali; per questo non è così semplice
immaginare la diagnosi all’inizio della patologia. Non è semplice per l’ematologo
diagnosticarla quando la malattia è nelle prime fasi.
D.
– Cosa succede al sangue in caso di leucemia o di una di queste malattie?
R.
– Le leucemie sono malattie tipiche perché insistono nel nostro midollo osseo, che
è la sede dove, normalmente, vengono prodotte tutte le cellule del nostro sangue e
i globuli bianchi, soprattutto i neutrofili. Si tratta di cellule che normalmente
utilizziamo in grandissima quantità perché ci proteggano principalmente dalle infezioni.
Le malattie che sovvertono comunque il midollo osseo determinano chiaramente la mancata
produzione di tutte queste cellule e quindi la sintomatologia tende ad essere molto
importante, perché si tratta di elementi del sangue che sono indispensabili per la
nostra sopravvivenza.
D. – Quali sono le novità scientifiche
e terapeutiche emerse nella prima giornata del Congresso?
R.
– Di utilizzare e di avere a disposizione farmaci sempre più selettivi. L’ematologia
è all’avanguardia nel trattamento di queste patologie con farmaci che noi chiamiamo
“bersaglio” che riconoscono essenzialmente malate; avendo capito quali sono le alterazioni
biologiche che sono alla base di queste malattie, è possibile per una quota consistente
di queste malattie utilizzare farmaci estremamente selettivi, ma estremamente potenti.
(Montaggio a cura di Maria Brigini)