Ccee e Kek: per difendere l’ambiente serve “un’ecologia umana”
“Soltanto con un’ecologia realmente umana, che tenga conto dei diritti ma anche delle
responsabilità che abbiamo l’uno verso dell’altro nonché verso le future generazioni,
si può prevedere una migliore attenzione nei confronti dell’ambiente”. Lo affermano
la Conferenza Europea delle Chiese (Kek) e il Consiglio delle Conferenze Episcopali
d’Europa (Ccee) in una lettera congiunta alle Chiese in Europa in vista della Conferenza
sul Clima delle Nazioni Unite che si svolgerà a Copenhagen (Danimarca) dal 7 al 18
dicembre prossimi. “Il cambiamento climatico – si legge nel testo, intitolato “Le
Chiese rispondono al cambiamento climatico” – rappresenta un problema per ognuno di
noi”: “investe la vita dell’intero pianeta” ed è “una delle preoccupazioni fondamentali
che dobbiamo affrontare”. La lettera, firmata da padre Duarte da Cunha e dal ven.
Colin Williams, rispettivamente Segretario Generale del Ccee e Segretario Generale
della Kek, ricorda che “la terra e tutti i suoi ecosistemi costituiscono un dono prezioso
che abbiamo ricevuto da Dio” e che di fronte alla crisi globale “economica, ambientale
o di altro genere” tutti sono “chiamati a vivere in modo da mostrare la fede, la speranza
e l’amore che abbiamo verso Dio, nonché il nostro rispetto per l’intera Sua creazione”.
“In un mondo dotato di risorse naturali limitate – si legge nel documento ripreso
dall’agenzia Zenit - dobbiamo promuovere uno stile di vita che prevenga ogni forma
di abuso dei doni di Dio nella creazione e promuova una saggia amministrazione di
tutto ciò che Dio ci ha dato nel Creato”. Si deve in particolare ridurre la dipendenza
dal crescente consumo di energia. In questo impegno, i Paesi industrializzati devono
collocarsi “in prima linea”, anche per la loro responsabilità “per i decenni di accumulazione
dei gas effetto-serra nell’atmosfera terrestre”. Il Ccee e la Kek sottolineano quindi
che nella Conferenza sul clima di Copenhagen “verranno prese importanti decisioni
che influenzeranno molti aspetti della nostra vita, sin d’ora, rispetto all’immediato
futuro”. “Le problematiche discusse alla Conferenza e le sfide che dobbiamo affrontare
non abbiano a che fare soltanto con gli aspetti tecnici del cambiamento climatico:
etica, cultura, fede e religione – si legge nel testo - sono elementi sostanziali
del nostro stile di vita e devono essere tenuti in conto se si vuole affrontare il
cambiamento climatico in modo efficace e assicurare uno sviluppo umano integrale”.
Si esortano poi le Chiese e i cristiani in Europa a intraprendere “azioni appropriate
per affrontare la sfida del cambiamento climatico nelle prossime settimane”, iniziando
dall'incoraggiare “ad affrontare i loro rispettivi governi e a invitarli, con coraggiosa
generosità, a intraprendere un’azione forte finalizzata alla mitigazione e all’adattamento
agli effetti del cambiamento climatico”. “L’impatto sulla crisi economica non deve
rappresentare una scusa per evitare un’azione efficace per la tutela dell’ambiente”.
Riconoscendo che i cambiamenti climatici possono causare “sofferenze e privazioni
incalcolabili”, Kek e Ccee invitano le Chiese “a partecipare a iniziative per il risparmio
di energia, alla promozione dell’energia rinnovabile, ad affrontare gli effetti negativi
del cambiamento climatico, a educare al senso di responsabilità ecologica finalizzata
alla salvaguardia di un’autentica ecologia umana”. I firmatari della lettera chiedono
infine alle Chiese di “impegnarsi nella preghiera comune, in solidarietà con coloro
che soffrono gli effetti negativi del cambiamento climatico”. In questo contesto,
domenica 13 dicembre è stato organizzato un atto di culto ecumenico nella Cattedrale
luterana di Copenhagen. Alle 15.00, le chiese della Danimarca suoneranno le campane
e i cristiani di tutto il mondo sono invitati a far loro eco suonando 350 rintocchi.
L'iniziativa (www.bellringing350.org) si estenderà su un lungo fuso orario che partendo
dalle Isole Fiji, nel Sud Pacifico, giungerà fino all’Europa settentrionale, passando
per tutto il mondo. (A.L.)