Rapporto sulle droghe in Europa: è allarme cocaina
Oltre 13 milioni di europei hanno fatto uso di cocaina nella loro vita e di questi
7milioni e mezzo sono giovani tra i 15 e i 35 anni. Questo è soltanto uno dei dati
più allarmanti messi in luce dal Rapporto 2009 dell’Osservatorio europeo sulle droghe
presentato a Bruxelles. In forte aumento anche le sostanze stupefacenti di sintesi
come le anfetamine e le metanfetamine, prodotte spesso negli Stati orientali dell’Unione.
Italia, Danimarca, Spagna, Irlanda e Regno Unito, sempre secondo il Rapporto dell’Oetd,
sono i Paesi dell’Unione dove si concentra il maggior uso di cocaina. Un quadro che
ha suscitato la preoccupazione dei vertici dell’Unione e l’impegno ad adoperarsi per
migliorare le forme di contrasto al traffico di stupefacenti. Ecco il commento di
Roberto Santaniello, portavoce della Commissione europea in Italia, intervistato
da Stefano Leszczynski.
R. – Questa
è la fotografia dell’utilizzazione delle droghe e questa fotografia non è proprio
incoraggiante, anzi tutt’altro: ci dice che l’uso delle droghe continua ad essere
alto e c’è una varietà di droghe – considerando tra queste anche l’alcol – che purtroppo
vengono offerte agli utilizzatori. Il dato è che mentre in cima a questa penosa classifica
ci sono la cocaina e l’eroina, esiste tutto un altro tipo di offerte, di droghe che
vengono consumate – come le anfetamine – che stanno guadagnando con questo triste
mercato.
D. – Diciamo che, seppur con delle differenze, la fotografia
del Rapporto sull’Europa è piuttosto omogenea…
R.
– Noi abbiamo sottolineato l’aspetto più inquietante cioè il fatto che il due per
cento dei giovani sono degli utilizzatori regolari e spesso intensivi delle droghe.
In questo trend negativo abbiamo almeno un dato positivo: l’utilizzo delle droghe
leggere, come il cannabis, sta diminuendo e quindi ci danno qualche speranza in più
rispetto al trend complessivo.
D. – Prima citava
la cocaina, ma anche le droghe sintetiche prendono piede in Europa…
R.
– Esattamente. Ribadisco che il Rapporto parla soprattutto di uso di stupefacenti
come le meta anfetamine.
D. – Qual è stato l’impatto
sui vertici dell’Unione di questi dati così allarmanti?
R.
– Questo Rapporto è condotto da un’agenzia indipendente dall’Unione Europea. Il presidente
per gli Affari interni e giudiziari, Jacques Barrot, ha commentato questo Rapporto
sottolineando la cosa principale, cioè che per combattere il narcotraffico e l’utilizzo
delle droghe bisogna naturalmente lavorare per coordinare l’azione di contrasto dei
governi nazionali. Ha citato i due organismi che possono aiutare questo approccio
coordinato: Europol e Eurojust. Purtroppo la globalizzazione comporta anche l’europeizzazione
di fenomeni come questo e quindi bisogna lavorare in tale direzione. Quindi, più coordinamento
per contrastare efficacemente l’utilizzazione delle droghe.