2009-11-05 15:35:26

Alimentazione e idratazione medicalmente assistita tra i temi della plenaria dei vescovi Usa


L’alimentazione e l’idratazione medicalmente assistita devono essere garantite anche a persone in stato vegetativo persistente e la loro sospensione è ammissibile moralmente solo in casi limitati e specifici. È quanto precisano le nuove “Direttive etiche e religiose per i servizi sanitari cattolici” negli Stati Uniti elaborate dalla Commissione per la Dottrina della Conferenza episcopale (USCCB). Il documento, elaborato in collaborazione con il Segretariato per le attività pro-vita e con il contributo di diverse associazioni e istituti cattolici sarà presentato alla prossima plenaria dei vescovi che si terrà a Baltimora dal 16 al 19 novembre. Esso aggiorna le direttive del 2001 alla luce dei più recenti chiarimenti del Magistero su questa delicata materia. Le direttive – riferisce l’agenzia Cns – chiariscono in particolare alcuni punti controversi emersi con il caso Terri Schiavo, la donna cerebrolesa morta nel 2005 dopo la sospensione della nutrizione e dell’idratazione decisa in seguito a una lunga battaglia legale tra i familiari. Come è noto il caso aveva profondamente diviso l’opinione pubblica americana anche in ambito cattolico. Alcuni esperti di bioetica cattolici avevano sostenuto all’epoca che nei casi di stato vegetativo irreversibile la sospensione poteva considerarsi ammissibile. Di segno diverso le nuove direttive dell’episcopato americano: “L’alimentazione e l’idratazione medicalmente assistita – vi si legge - non sono moralmente obbligatori in alcuni casi, ma in linea di principio queste forme di cura essenziali dovrebbero essere garantire a tutti i pazienti che ne hanno bisogno, comprese le persone a cui viene diagnosticato lo stato vegetativo persistente, perché anche il paziente più debilitato e non autosufficiente ha la piena dignità di un essere umano”. Il documento ammette invece la possibilità di sospendere l’alimentazione e l’idratazione quando “non da esse non si possa ragionevolmente attendere il prolungamento della vita o qualora dovessero essere particolarmente gravose per il paziente, o possano causare notevoli disagi fisici”. (L.Z.)







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