2009-11-04 16:00:40

Tensione a Teheran: la polizia spara contro l'opposizione


Sale la tensione in Iran nel giorno del 30.mo anniversario dell'assalto all'ambasciata americana. La polizia ha sparato sui sostenitori di Moussavi, scesi in piazza a Teheran per manifestare contro il presidente Ahmadinejad, mentre davanti all'ex sede diplomatica Usa è in corso una dimostrazione filogovernativa e antiamericana. Sulla situazione, Alessandra De Gaetano ha raccolto il commento di Alberto Negri, inviato speciale de “Il Sole 24 Ore” ed esperto dell’area:RealAudioMP3  
R. - Era annunciato da tempo che l’opposizione iraniana potesse scendere in piazza il 4 novembre, che è una data storica per la Rivoluzione, perché in quella data - il 4 novembre 1979 - pochi mesi dopo la Rivoluzione, venne occupata l’ambasciata americana. Fu quello il punto di svolta, perché in quel momento prevalse l’ala radicale e persero ogni speranza coloro che aspiravano ad una svolta moderata e, in pratica, si diede il via alla contrapposizione tra l’Iran, gli Stati Uniti e l’Occidente. Quindi, davanti a questa ambasciata ogni anno il governo, il regime, convoca una manifestazione che vuole essere anche una sorta di mobilitazione antiamericana e antioccidentale, una sorta di chiamata propagandistica alle armi. Proprio in questo giorno, i militanti del fronte dell’opposizione hanno deciso di contrastare questa manifestazione. Peraltro, tutti gli studenti che nel 1979 guidarono l’occupazione dell’ambasciata sono poi passati all’opposizione riformista e molti di loro sono stati in carcere o hanno subito gravissime pressioni.
 
D. - Ma quali sono quindi le ragioni di questo pugno duro del governo?
 
R. - In questo momento, si sta trattando sul nucleare. Quindi, il governo di Ahmadinejad, con il sostegno della guida suprema Khamenei, non vuole assolutamente che si apra un fronte interno o, comunque, vuole fare in modo che il fronte interno sia tacitato per dare l’immagine di un Iran unito di fronte ai negoziati internazionali sul nucleare.
 
D. - La notte scorsa, il sud dell’Iran è stato colpito duramente anche da un sisma di intensità 4.9 gradi sulla scala Richter, che ha provocato diverse centinaia di vittime: un terremoto che ricorda quello del dicembre 2003...
 
R. - Certamente ricorda quel terremoto, che è stato gravissimo e che ha visto l’accorrere di aiuti da parte della comunità internazionale, perché furono colpiti migliaia di iraniani. Anche questa del terremoto è una di quelle notizie che non contribuiscono a risollevare il morale della popolazione iraniana. 







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