Tensione a Teheran: la polizia spara contro l'opposizione
Sale la tensione in Iran nel giorno del 30.mo anniversario dell'assalto all'ambasciata
americana. La polizia ha sparato sui sostenitori di Moussavi, scesi in piazza a Teheran
per manifestare contro il presidente Ahmadinejad, mentre davanti all'ex sede diplomatica
Usa è in corso una dimostrazione filogovernativa e antiamericana. Sulla situazione,
Alessandra De Gaetano ha raccolto il commento di Alberto Negri, inviato speciale de
“Il Sole 24 Ore” ed esperto dell’area: R. - Era annunciato
da tempo che l’opposizione iraniana potesse scendere in piazza il 4 novembre, che
è una data storica per la Rivoluzione, perché in quella data - il 4 novembre 1979
- pochi mesi dopo la Rivoluzione, venne occupata l’ambasciata americana. Fu quello
il punto di svolta, perché in quel momento prevalse l’ala radicale e persero ogni
speranza coloro che aspiravano ad una svolta moderata e, in pratica, si diede il via
alla contrapposizione tra l’Iran, gli Stati Uniti e l’Occidente. Quindi, davanti a
questa ambasciata ogni anno il governo, il regime, convoca una manifestazione che
vuole essere anche una sorta di mobilitazione antiamericana e antioccidentale, una
sorta di chiamata propagandistica alle armi. Proprio in questo giorno, i militanti
del fronte dell’opposizione hanno deciso di contrastare questa manifestazione. Peraltro,
tutti gli studenti che nel 1979 guidarono l’occupazione dell’ambasciata sono poi passati
all’opposizione riformista e molti di loro sono stati in carcere o hanno subito gravissime
pressioni. D. - Ma quali sono quindi le ragioni di questo pugno
duro del governo? R. - In questo momento, si sta trattando sul
nucleare. Quindi, il governo di Ahmadinejad, con il sostegno della guida suprema Khamenei,
non vuole assolutamente che si apra un fronte interno o, comunque, vuole fare in modo
che il fronte interno sia tacitato per dare l’immagine di un Iran unito di fronte
ai negoziati internazionali sul nucleare. D. - La notte scorsa,
il sud dell’Iran è stato colpito duramente anche da un sisma di intensità 4.9 gradi
sulla scala Richter, che ha provocato diverse centinaia di vittime: un terremoto che
ricorda quello del dicembre 2003... R. - Certamente ricorda
quel terremoto, che è stato gravissimo e che ha visto l’accorrere di aiuti da parte
della comunità internazionale, perché furono colpiti migliaia di iraniani. Anche questa
del terremoto è una di quelle notizie che non contribuiscono a risollevare il morale
della popolazione iraniana.