2009-11-04 15:28:39

Tensione a Teheran: la polizia spara contro l'opposizione


Sale la tensione in Iran nel giorno del 30.mo anniversario dell'assalto all'ambasciata americana. La polizia ha sparato sui sostenitori di Moussavi, scesi in piazza a Teheran per manifestare contro il presidente Ahmadinejad, mentre davanti all'ex sede diplomatica Usa è in corso una dimostrazione filogovernativa e antiamericana. Sulla situazione, Alessandra De Gaetano ha raccolto il commento di Alberto Negri, inviato speciale de “Il Sole 24 Ore” ed esperto dell’area:RealAudioMP3

R. - Era annunciato da tempo che l’opposizione iraniana potesse scendere in piazza il 4 novembre, che è una data storica per la Rivoluzione, perché in quella data - il 4 novembre 1979 - pochi mesi dopo la Rivoluzione, venne occupata l’ambasciata americana. Fu quello il punto di svolta, perché in quel momento prevalse l’ala radicale e persero ogni speranza coloro che aspiravano ad una svolta moderata e, in pratica, si diede il via alla contrapposizione tra l’Iran, gli Stati Uniti e l’Occidente. Quindi, davanti a questa ambasciata ogni anno il governo, il regime, convoca una manifestazione che vuole essere anche una sorta di mobilitazione antiamericana e antioccidentale, una sorta di chiamata propagandistica alle armi. Proprio in questo giorno, i militanti del fronte dell’opposizione hanno deciso di contrastare questa manifestazione. Peraltro, tutti gli studenti che nel 1979 guidarono l’occupazione dell’ambasciata sono poi passati all’opposizione riformista e molti di loro sono stati in carcere o hanno subito gravissime pressioni.
 
D. - Ma quali sono quindi le ragioni di questo pugno duro del governo?
 
R. - In questo momento, si sta trattando sul nucleare. Quindi, il governo di Ahmadinejad, con il sostegno della guida suprema Khamenei, non vuole assolutamente che si apra un fronte interno o, comunque, vuole fare in modo che il fronte interno sia tacitato per dare l’immagine di un Iran unito di fronte ai negoziati internazionali sul nucleare.
 
D. - La notte scorsa, il sud dell’Iran è stato colpito duramente anche da un sisma di intensità 4.9 gradi sulla scala Richter, che ha provocato diverse centinaia di vittime: un terremoto che ricorda quello del dicembre 2003...
 
R. - Certamente ricorda quel terremoto, che è stato gravissimo e che ha visto l’accorrere di aiuti da parte della comunità internazionale, perché furono colpiti migliaia di iraniani. Anche questa del terremoto è una di quelle notizie che non contribuiscono a risollevare il morale della popolazione iraniana.
 
Afghanistan - L'ex sfidante di Karzai, Abdullah, parla di illegittimità e di corruzione
In una nuova, dura requisitoria contro la Commissione elettorale indipendente, l'ex sfidante alle presidenziali afghane, Abdullah Abdullah, ha oggi affermato che la rielezione del presidente, Hamid Karzai, “non ha base legale”, ma che egli comunque lavorerà ora all'opposizione, “dalla parte del popolo afghano”. Parlando ai giornalisti per la prima volta dopo la rinuncia al ballottaggio in programma per sabato prossimo, Abdullah ha affermato che la Commissione elettorale “è andata oltre le sue competenze” e pertanto la decisione che ha preso è illegittima e che “un governo che prende il potere sulla base di una decisione di tale commissione non può avere legittimita”“. E ancora, ha detto, con queste premesse, ''un governo del genere non può essere in grado di combattere contro il terrorismo, la corruzione, la disoccupazione, la povertà e le centinaia di problemi che affliggono l'Afghanistan''. Intanto, da Londra il Foreign Office ha reso noto che cinque soldati britannici sono stati uccisi ieri sera nel sud dell'Afghanistan da un poliziotto. Al momento, non ci sono dichiarazioni da parte dei talebani, ma si parla di possibili infltrazioni nelle forze di sicurezza afghane.

Hillary Clinton ribadisce: insediamenti israeliani illegittimi
La posizione degli Stati Uniti sugli insediamenti israeliani “non è cambiata”. Lo ha ribadito il segretario di Stato, Hillary Clinton, al termine del suo incontro con il presidente egiziano, Hosni Mubarak, al Cairo. “Non riconosciamo la legittimità dell'attività di costruzione degli insediamenti”, ha detto la Clinton, aggiungendo che nei negoziati di pace devono comparire tutte le aspirazioni ed i diritti del popolo palestinese, tra cui la questione della città di Gerusalemme. Gli Usa chiedono all'Autorità nazionale palestinese (Anp) di riprendere i negoziati con Israele senza porre condizioni. All’incontro con i funzionari egiziani era presente anche l’inviato speciale dell’amministrazione Obama per il Medio Oriente, George Mitchell, e il capo dei servizi segreti egiziani, Omar Suleiman, mediatore tra le due fazioni palestinesi. Ieri, la questione del conflitto mediorientale, insieme con nucleare e Afghanistan, è stata al centro dell’incontro bilaterale, avvenuto a Marrakech, tra il segretario di Stato Usa e ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini. Questi ha detto che il congelamento delle colonie israeliane rimane “un elemento chiave” dei negoziati ma - ha aggiunto - “non parlerei di condizioni o precondizioni”.

Usa, elezioni locali: vincono i repubblicani in Virginia e New Jersey
Vincono due repubblicani in Virginia e New Jersey: per Barack Obama l'Election Day 2009 ha rappresentato un test. Il repubblicano Bob McDonnell guadagna il titolo di nuovo governatore in Virginia, Stato di tradizione conservatrice, con il 59% dei voti, contro il 41% del democratico, Creigh Deeds. Chris Christie raccoglie il 49% dei voti in New Jersey, storica roccaforte democratica, contro il 45% del governatore uscente, Jon Corzine. La soddisfazione per il partito di Obama viene dalle elezioni supplettive per un deputato dell'upstate di New York, un distretto elettorale al confine con il Canada, in mano ai repubblicani dal 1872, dove ha vinto il democratico Bill Owens, approfittando di una divisione fra repubblicani moderati e ultraconservatori. A parte i risultati dei democratici, i dati sul gradimento del presidente americano rassicurano la Casa Bianca. Per il democratico Barack Obama in realtà il vero test elettorale sarà quello di metà mandato, a novembre 2010, quando si dovrà rinnovare un terzo dei senatori, tutta la Camera dei Rappresentanti e una fetta consistente dei governatori.

Myanmar: Aung San Suu Kyi incontra inviati Usa
La leader dell'opposizione del Myanmar, Aung San Suu Kyi, è apparsa in pubblico per la prima volta dal settembre 2007, quando si era brevemente affacciata alla finestra della sua residenza per salutare il movimento di protesta capeggiato dai monaci, poi represso nel sangue dalle forze di sicurezza. La donna, premio Nobel per la pace, ha incontrato a Rangoon il segretario aggiunto statunitense per l'Asia orientale e il Pacifico, Kurt Campbell, insieme al suo vice, Scot Marciel. La visita rappresenta il secondo passo per “l’avvio di un dialogo con la Birmania”, ha affermato il portavoce del dipartimento di Stato, Ian Kelly, ricordando l'incontro, avvenuto precedentemente nella capitale Naypyitaw, con i rappresentanti della giunta militare. Aung San Suu Kyi non ha rilasciato dichiarazioni. Quello di oggi è l'incontro di più alto livello con un esponente dell'amministrazione Usa, dal 1995 a oggi.

Dagli Usa Angela Merkel lancia un appello sul surriscaldamento globale
Angela Merkel ha rilanciato di fronte ai parlamentari statunitensi il proprio appello per combattere insieme i cambiamenti climatici e raggiungere un accordo efficace nella Conferenza internazionale che si terrà nel prossimo dicembre a Copenaghen. Il servizio di Chiara Pileri:RealAudioMP3

La lotta ai cambiamenti climatici e al surriscaldamento globale è una priorità, occorre raggiungere al più presto un accordo per la riduzione dei gas serra. È l’appello del cancelliere tedesco, Angela Merkel, rivolto ai parlamentari del Congresso americano, riunito in seduta congiunta. “Non c’è tempo da perdere”, nessun documento può essere efficace “senza la partecipazione di Cina e India”. Rivolgendosi alle Camere riunite, il cancelliera ha dichiarato che tutto il mondo avrà gli occhi puntati su Europa e Stati Uniti, quando la comunità internazionale converrà a Copenhagen per stipulare una nuova convenzione sul clima: “Abbiamo bisogno di un accordo che non faccia salire la temperatura terrestre oltre il 2%”. Nel suo intervento, Angela Merkel, ha lanciato un monito anche sulla politica nucleare dell’Iran. In merito alle aspirazioni del regime di Teheran, il massimo responsabile del governo tedesco è stato chiaro: “Tolleranza zero”. “Una bomba nucleare nelle mani del presidente iraniano, che nega l’Olocausto, minaccia Israele e nega il suo diritto ad esistere, è inaccettabile”. L'appello arriva nelle stesse ore in cui al Senato statunitense entra nel vivo la discussione sulla legge voluta da Barack Obama per imporre un tetto alle emissioni di Co2 negli Stati Uniti. Una legge che difficilmente sarà approvata in tempo per la Conferenza sul clima di dicembre, tenendo conto dell'opposizione della minoranza repubblicana.
 
Almeno 90 morti in Vietnam per la tempesta Mirinae
È salito a 90 morti e 22 dispersi il passaggio della tempesta tropicale Miranae sul centro del Vietnam, secondo un conteggio fatto presso i responsabili provinciali. Le autorità hanno precisato che quasi tutte le morti sono da imputare alle inondazioni provocate dalle forti piogge che hanno accompagnato Mirinae. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Chiara Pileri)
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 308
 
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