Messico: 600 Ministri straordinari dell'Eucaristia rinnovano il loro impegno
Nonostante la pioggia che cadeva su Città del Messico venerdì scorso, quasi seicento
“Ministri straordinari della Comunione Eucaristica” (Mece) hanno rinnovato il loro
impegno di portare ai malati la Santa Comunione nelle loro case, negli ospedali e
nelle carceri, davanti al vescovo ausiliare, mons. Armando Colin Cruz. Il rito, svoltosi
nella parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo, ha assegnato ai Mece il compito di recare
sollievo spirituale a nome della Chiesa cattolica, nelle zone di Azcapotzalco e di
Gustavo A. Madero, distretti che compongono la zona pastorale. A questo gruppo di
quasi seicento Mece, - riferisce l'agenzia Fides - si è aggiunto un secondo gruppo
di nuovi Ministri che ha ricevuto per la prima volta il mandato del vescovo di "portare
ai malati lo stesso Dio e Gesù nell'Eucaristia, e di partecipare alla celebrazione
dell'Eucaristia distribuendo ai fratelli il pane del cielo ". Il vescovo ha esortato
i nuovi ministri e coloro che hanno rinnovato il loro impegno a servire con “opportunità”,
con “gioia” e con la “preghiera”. Servire il Signore con “opportunità”, in quanto
noi crediamo che portiamo Gesù nel nostro reliquiario, e pensiamo che sia un momento
sublime. In secondo luogo, servire il Signore con “gioia”: nessuno è stato costretto
a rispondere al Signore, ci sentiamo pieni di energia portando il Signore, perché
servire Dio è fare la sua volontà. Il terzo aspetto è essere uomini e donne di preghiera.
Quindi avere un atteggiamento di preghiera e di azione, vestire in modo semplice e
decoroso, “perché siamo i testimoni di Cristo nelle case, nelle nostre parole, e possiamo
invitare i presenti a unirsi alla preghiera ". A questo proposito, il vescovo ha chiesto
ai Mece di prestare particolare attenzione ai segni di sincretismo o di confusione,
perché, ha detto, "ci sono molte sette che cercano di distorcere il significato dell'Eucaristia".
(R.P.)