Londra: religioni schierate contro i cambiamenti climatici
Corsi di educazione all’ecologia per i più giovani, bollini ‘verdi’ per chiese, templi
e moschee liberi da emissioni di gas nocivi e libri sacri stampati su carta riciclata:
sono alcune delle proposte presentate all’incontro in corso al castello di Windsor,
a Londra, che riunisce rappresentanti di nove delle principali religioni nel mondo:
cristianesimo, ebraismo, islam, induismo, buddismo, scintoismo, taoismo, sikhismo,
bahaismo. L’iniziativa, apertasi ieri e intitolata ‘Molti cieli, una sola terra -
Gli impegni della fede per un pianeta che vive’, è organizzata dal Programma delle
Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp) e dall’Alleanza delle religioni per la conservazione
(Arc) in vista della Conferenza di Copenaghen sui cambiamenti climatici in programma
dal 7 al 18 Dicembre. “Si tratta di dare un segnale forte ai governi. Senza chiedere
agli altri di agire ma esprimendo il proprio impegno” ha detto il responsabile dello
Undp, Olav Kjorven, sottolineando gli impegni enunciati dai leader religiosi “verranno
mantenuti qualunque siano i risultati del vertice di Copenaghen: ad esempio, i templi
taoisti in Cina saranno alimentati dall’energia solare”. Ma tutte le fedi - riferisce
l'agenzia Misna - sono d’accordo nel voler rendere “ecologici” gli edifici religiosi,
stampando i libri sacri con carta riciclata, e creando programmi educativi dedicati
all’ambiente. “Auspichiamo un mondo sicuro dal punto di vista ambientale per i nostri
figli e per le future generazioni — ha detto lo sceicco Ali Gomaa, gran mufti d’Egitto
- dove i popoli di tutte le religioni vivano in armonia con la natura e godano della
giustizia e di una parte equa dei doni di Dio”. Il rappresentante, precisa il quotidiano
‘L’Osservatore romano’, ha ricordato che presto alcune grandi città islamiche dichiareranno
lo ‘status verde’, come Medina in Arabia Saudita, azzerando le emissioni di ossido
di carbonio. Commentando l’incontro, che si conclude domani, il segretario generale
dell’Onu, Ban Ki-moon, ha osservato che “senza il pieno sostegno, la cooperazione
e la partecipazione dei leader religiosi, sarà molto difficile creare un clima politico
che consenta di stabilire un accordo vincolante, unanime ed equo a Copenaghen”. (R.P.)