I vescovi irlandesi chiedono al governo di non ridurre gli aiuti ai Paesi poveri
Il governo dell’Irlanda non volti le spalle ai più poveri. E’ l’appello del cardinale
Seán Baptist Brady, arcivescovo di Armagh, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera
al ministro delle Finanze irlandese, Brian Lenihan. Ulteriori tagli agli aiuti che
il governo di Dublino destina alle nazioni più povere – si legge nel documento ripreso
dall’Osservatore Romano - avrebbero effetti devastanti. Le popolazioni delle zone
più povere del mondo – sottolinea il porporato – sono particolarmente vulnerabili
e non hanno avuto alcuna responsabilità sui motivi delle molteplici crisi legate al
clima, al cibo, alle finanze. Il cardinale Brady si fa anche portavoce dei timori
dell’episcopato irlandese per gli ulteriori tagli al bilancio destinato agli aiuti
anche nel corso del 2010 e del 2011. “Ci rendiamo conto – afferma il porporato – che
bisogna affrontare i problemi del nostro Paese. Sappiamo che bisogna fare delle economie”.
“Tuttavia i risparmi che potrebbero essere ottenuti tagliando il bilancio degli aiuti
– aggiunge l’arcivescovo di Armagh - avrebbero un impatto marginale per il nostro
sistema economico”. Lo scorso anno il ministero delle Finanze irlandese ha deciso
di ridurre di quasi un quarto (222 milioni di euro) le risorse destinate per gli aiuti
ai Paesi del terzo mondo. (A.L.)