2009-11-04 15:07:39

Alda Merini: testimonianza di padre Pasquale che l'ha accompagnata nelle ultime ore


Funerali di Stato oggi nel Duomo di Milano per Alda Merini, la poetessa scomparsa lo scorso primo novembre all’ospedale San Paolo del capoluogo lombardo. Tante le persone che le hanno reso omaggio in questi giorni nella camera ardente allestita nelle sale del Comune di Milano. Benedetta Capelli ha raccolto la testimonianza di padre Gianluigi Pasquale, frate cappuccino e docente di teologia alla Pontificia Università Lateranense di Roma, che ha trascorso con Alda Merini le sue ultime ore:RealAudioMP3

R. – Alda Merini ed io ci conoscevamo indirettamente per i libri che ho scritto su Padre Pio e perché lei voleva che facessi una prefazione al suo ultimo libro che uscirà postumo; un libro di poesie tutte dedicate a San Pio da Pietrelcina. Sono salito all’ottavo piano, dov’era ricoverata nella sua stanza privata ed ho trovato Alda Merini che aveva un po’ bruciacchiato tutta la camera di mozziconi di sigarette. Aveva anche decorato la stanza di immagini sacre. Lei, con una nonchalance unica, ha chiesto all’infermiera che le mettessero lo smalto rosso sulle unghie e poi ha chiesto il Sacramento della Confessione. Mi ha fatto poi leggere alcune poesie che aveva dedicato a Giovanni Paolo II – del quale era una grande estimatrice – ed anche una preghiera a Benedetto XVI. Ad un certo punto, con l’indice della mano destra, ha indicato il quadro di Padre Pio che era appeso sul muro ed ha voluto, sul letto di morte, farsi fotografare con questa immagine. Ha poi indicato il comodino ed ho visto che lì c’era una reliquia di Padre Pio molto sgualcita, che portava con sé da fanciulla. Ho visto che lei l’ha stretta ed io le ho fatto un segno della Croce sulla fronte. Ecco, in quel momento – non ho timore di dirlo né come teologo né come sacerdote – mi sono sentito penetrare l’anima dallo sguardo profondo di Alda Merini.

 
D. – Se lei dovesse definire la spiritualità di Alda Merini quali sarebbero le parole più adatte?

 
R. – Alda Merini, secondo me, è riuscita, attraverso la sua poesia e l’arte poetica, a trasmettere la vera umanità del cristianesimo. Nelle sue poesie ad esempio dice: "Gesù, tu sei stato confitto sul legno della Croce, il cui legno era anche il legno di tuo papà, il falegname". Ecco, lei spargeva schegge di carne dell’umanità del cristianesimo su credenti e non credenti. In questo senso aveva un’arte poetica proprio da autentica credente.

 
D. – Alda Merini ha conosciuto il dolore, lo ha espresso nelle sue composizioni ma ha anche avuto il dono e la consolazione della fede…

 
R. – Sì. E’ morta però con un grande dolore: prima di morire non ha potuto vedere la figlia Eleonora. E a proposito della fede, della grande capacità che hanno i Santi di poter stare vicino a noi, voglio raccontare un aneddoto. Alda Merini sapeva che Padre Pio si manifestava e si manifesta con il profumo, allora mi disse - sul letto di morte - scherzando: “Quanto vorrei che Padre Pio mi facesse sentire il profumo di un’ultima sigaretta!”. Questo era per dire che lei sapeva che Padre Pio appare a chi lo invoca. Era il senso di una fede cristiana e popolare che lei aveva. Questa era Alda Merini: una cristiana in senso positivo “folle”, cioè andava al di là dei confini e dei parametri normali.







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