Seria attenzione ma non allarme sulla diffusione dell'influenza A. L'opinione del
virologo, Giovanni Rezza
Sono 67 le vittime accertate in Ucraina a causa dell’influenza A, che continua a mietere
vittime in europa e nel mondo. In Italia, il computo è salito 18, dopo la morte di
un 37.enne avvenuta oggi all'Ospedale di Salerno. Dal governo, attraverso il viceministro
della Salute, Ferruccio Fazio, è stato ribadito in conferenza stampa, ieri pomeriggio,
che l’influenza è lieve e l'incidenza della mortalità dimezzata rispetto alla media
europea. Il servizio di Debora Donnini:
Non andate
direttamente in ospedale o al pronto Soccorso, ma chiamate il medico, e solo in presenza
di sintomi da lui giudicati gravi recatevi in ospedale. Bisogna evitare intasamenti.
E’ l’appello lanciato dal viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio, che ha fatto
il punto sull’influenza A. Circa il piano prevenzione, ha spiegato che saranno vaccinate
prima le categorie essenziali, come i medici, poi le persone a rischio, comprese -
ha aggiunto - le donne in gravidanza dal terzo mese in poi, che rischiano quattro
volte di più. La seconda tranche di vaccinazioni partirà entro l’ultimo mese dell’anno
e riguarderà i bambini e i giovani dai sei mesi ai 27 anni, questo perché i più piccoli
sono moltiplicatori della pandemia. La vaccinazione, dunque, va avanti. Il picco dell’influenza
è previsto per l’inizio del 2010. Fazio, dunque, ribadisce che l’influenza è lieve.
Sul rischio di allarmismo sentiamo Giovanni Rezza, direttore
del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di sanità:
R.
- Certamente di allarmismo ce n’è molto, perché non è mai successo che si contassero
i casi gravi uno dopo l’altro. Appena c’è un decesso, lo vediamo, purtroppo, immediatamente
riportato dai giornali e dalle televisioni. Senza volere assolutamente sottovalutare
il fenomeno, perché sarebbe errato, dobbiamo tuttavia dire che anche nella stessa
Campania il tasso di natalità, cioè il numero dei morti sui malati, è piuttosto basso.
D.
- Ma qual è la differenza fra questa influenza A e la normale influenza stagionale?
R.
- Sono due le differenze fondamentali. Una è che questa l'influenza A tende a diffondersi
più velocemente. L’altra differenza è che questa influenza colpisce soprattutto persone
giovani, mentre quella stagionale sembra avere un impatto anche clinico più elevato
fra gli anziani.
D. - Qual è il messaggio che lei
potrebbe rivolgere per sintetizzare la situazione che stiamo vivendo?
R.
- Io direi che è una situazione che non desta particolare allarme, ma sicuramente
merita molta attenzione. Anche per chi si trova ad avere il classico "febbrone", è
bene che stia a casa e chiami il medico di famiglia o il pediatra di libera scelta,
perché l’unica cosa che va seguita è l’eventuale peggioramento dei sintomi che, in
vari casi, può manifestarsi. In questi casi, chiaramente sarà il medico di famiglia
a inviare al Pronto Soccorso ospedaliero il malato.