Santa Messa presieduta al Verano dal cardinale Vallini
Nella solennità di Ognissanti il cardinale vicario Agostino Vallini ha ricordato ieri,
durante la Santa Messa celebrata al cimitero romano del Verano, “tanti uomini e donne
semplici che con la forza della fede in Dio hanno lodato il Signore e seminato il
bene intorno a loro ogni giorno, perché vivevano con l’orizzonte proiettato verso
il Paradiso”. La visita alle tombe dei defunti è un invito a meditare sul senso della
morte. Perché si muore? Che sarà di noi dopo la morte? “A questi interrogativi – ha
detto il porporato le cui parole sono state riprese dal settimanale diocesano “Roma
Sette” – possiamo dare risposte autentiche”. Risposte che soddisfano “quella nostalgia
profonda che ci portiamo nel cuore di creature che vogliono vivere sempre, anche al
di là del terribile, misterioso enigma della morte”. I cristiani non sono votati ad
un destino tenebroso, senza speranza, senza futuro. Al contrario, sono destinatari
di un grande amore. “Dio – ha detto il cardinale Agostino Vallini – ci ama da sempre.
Fino all’ultimo e oltre la vita”. Si apre così “un grande orizzonte di speranza e
fiducia”. L’impegno è quindi quello di “allargare gli spazi della mente e del cuore
verso l’orizzonte dell’eternità”. Ricordando l’Anno Sacerdotale indetto da Benedetto
XVI, il cardinale vicario ha pregato infine per i sacerdoti romani sepolti in una
tomba al Verano. “Hanno perso la vita – ha affermato il porporato – credendo in Cristo
Risorto da uomini felici di annunciare ai propri fedeli la speranza della vita eterna”.
(A.L.)