Cisgiordania: aperto un varco nel "Muro" per gli scolari palestinesi
Lo chiamano il “muro della vergogna”, quella barriera, fortemente criticata dalle
organizzazioni per i diritti umani, che separa la scuola delle missionarie comboniane
dai villaggi palestinesi circostanti. Il passaggio è sempre presidiato da soldati
israeliani, e si apre solo due volte al giorno, alle 9 e alle 13, per consentire l’ingresso
e l’uscita da scuola. “Il muro passa proprio dietro la nostra casa, includendoci nell’area
di Gerusalemme”: sono queste le parole che Suor Germaine Minkarios, responsabile della
scuola elementare delle missionarie comboniane, ha rilasciato alla Misna. “Ma dall’inizio
di Settembre – racconta la religiosa - grazie all’azione diplomatica del nunzio apostolico,
le autorità israeliane hanno accettato di aprire un piccolo varco nel muro di separazione,
per consentire l’accesso ai circa 50 bambini palestinesi che vengono qui da noi a
scuola, e con loro a una maestra e una bidella”. Con un pronunciamento del 9 Luglio
2004, la Corte internazionale di giustizia ha imposto a Israele di fermare la costruzione
del muro e di smantellare le parti che erano già state erette. Da allora, oltre 200
chilometri di barriera sono stati costruiti portando la lunghezza totale a 413 chilometri,
circa il 60% del progetto originario di 709 chilometri. A lavori ultimati, secondo
l’Onu, Gerusalemme est sarà completamente separata dalla Cisgiordania. (C.P.)