Orissa: libero su cauzione il politico indù accusato di aver ucciso 7 cristiani
L’Alta Corte dell’Orissa ha concesso la libertà su cauzione a Manoj Pradhan, parlamentare
locale del Bharatiya Janata Party (Bjp), accusato di essere una delle menti dei pogrom
anti-cristiani del Kandhamal dell’agosto 2008. La decisione del tribunale riguarda
tutte e 14 le imputazioni formulate ai danni di Pradhan. Pradhan ha già ottenuto due
assoluzioni “per mancanza di prove” in altrettanti casi di omicidio di cui era accusato.
Padre Dibakar Parichha, sacerdote ed avvocato che assiste i cristiani nei processi
sulle violenze indù, afferma ad AsiaNews che la decisione dei giudici suona come “una
resa della giustizia”. Secondo il sacerdote, si tratta di “un messaggio intimidatorio
per i testimoni ai processi che ora temono per la loro incolumità”. Per Akash Ray,
40enne attivista per i diritti umani, l’uscita su cauzione di Pradhan è “il definitivo
deragliamento della giustizia per le vittime”. Il parlamentare del Bjp, eletto mentre
era in cella, è accusato di 7 omicidi, roghi e aggressioni. La sua vicenda rappresenta
un caso unico nella storia dell’Orissa poiché è il primo politico dello Stato incarcerato
secondo il National Security Act. Tale legge viene utilizzata di rado per singoli
e solo se questi hanno la fedina penale sporca. Per i cristiani dell’Orissa, Pradhan
rappresenta il simbolo delle violenze subite; per gli estremisti indù è una bandiera
che raduna tutte le fasce più oltranziste della popolazione. (R.P.)