Notizie positive su padre Sinnot, il missionario rapito nelle Filippine
Padre Michael Sinnott, il missionario irlandese della società di San Colombano rapito
quasi tre settimane fa a Pagadian, nel sud delle Filippine, è vivo e ha ricevuto le
medicine che gli servono per sopravvivere. Lo ha confermato un parlamentare irlandese
del partito indipendentista Sinn Fein, Gerry Kelly. Il deputato ha spiegato alla stampa
di Belfast di essere coinvolto, insieme con un collaboratore dell’ex-premier britannico
Tony Blair, in “negoziati segreti tesi ad assicurare la liberazione del missionario”.
“Noi continuiamo a restare in attesa di un contatto e di notizie certe”, ha detto
all’agenzia Misna il superiore provinciale della comunità di San Colombano, padre
Patrick O'Donoghue, che si trova proprio nella casa di Pagadian verso cui padre Sinnot
si stava dirigendo l’11 ottobre scorso, quando è stato rapito. Padre O’Donoghue ha
evidenziato come sulla stampa stiano circolando notizie fortemente contraddittorie,
mentre sul terreno la situazione è molto calma. “L’impressione è che tra le festività
di Tutti i Santi in arrivo, e che qui sono molto sentite, e la minaccia di un nuovo
tifone sull’arcipelago, l’attenzione sul caso di padre Michael stia diminuendo”, ha
detto il religioso. Padre Sinnott, rapito in pieno centro da un gruppo di sei uomini
armati mentre stava passeggiando da solo, ha 78 anni ed è malato. (V.F.)