Il Papa all’ambasciatore iraniano: favorire la nuova fase di cooperazione internazionale.
Richiamo sulla libertà religiosa e i diritti della minoranza cristiana
Le autorità iraniane sappiano garantire ai cristiani la libertà di professare la propria
fede: è l’esortazione di Benedetto XVI al nuovo ambasciatore della Repubblica Islamica
dell’Iran, Ali Akbar Naseri, ricevuto stamani in Vaticano per le Lettere Credenziali.
Il Papa ha ribadito la volontà della Santa Sede di rafforzare i rapporti con Teheran
ed ha auspicato che l’Iran sostenga, con fiducia, la nuova fase di cooperazione internazionale
per il perseguimento della pace globale. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Benedetto
XVI ha espresso la speranza che “ci sia un’apertura crescente” dell’Iran e una “collaborazione
fiduciosa con la comunità internazionale. Ha quindi sottolineato che la Santa Sede
desidera “consolidare le sue relazioni con la Repubblica islamica dell’Iran”, favorendo
“la comprensione reciproca e la collaborazione in vista del bene comune”.
Oggi,
ha proseguito, “dobbiamo tutti auspicare e sostenere una nuova fase di cooperazione
internazionale, più solidamente fondata su principi umanitari e sull’aiuto effettivo
a coloro che soffrono”. Il Pontefice si è così soffermato sulla libertà religiosa
e la libertà di coscienza che, ha detto, sono la fonte di tutte le altre libertà.
Al contempo, ha affermato che la promozione della protezione della vita, della giustizia
e della solidarietà devono anche essere oggetto di una reale collaborazione. Il Papa
non ha poi mancato di volgere il pensiero alla comunità cattolica iraniana, che, ha
sottolineato, è presente nel Paese fin dai primi secoli del Cristianesimo.
La
Santa Sede, ha detto, “confida che le autorità iraniane sapranno rafforzare e garantire
ai cristiani la libertà di professare la loro fede” assicurando alla comunità cattolica
“le condizioni essenziali per la sua esistenza”, in particolare la possibilità di
avere personale religioso sufficiente alle esigenze dei fedeli. Ancora, si è augurato
che migliori la situazione della comunità cristiana nel contesto della società civile.
E ha confermato l’impegno della Santa Sede al fianco delle Chiese locali così da aiutare
la comunità cattolica iraniana a mantenere vivi i segni della presenza cristiana in
uno spirito di armonia con tutti.
“L’istituzione
di relazioni cordiali tra i credenti di diverse religioni – ha detto ancora – è una
necessità urgente dei nostri tempi, al fine di costruire un mondo più umano e più
conforme al progetto di Dio sulla Creazione”. E si è felicitato per l’esistenza, da
alcuni anni, di incontri regolari tra il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso
e l’Organizzazione per la Cultura e le Relazioni islamiche. Queste iniziative, ha
detto, permettono a tutti di fare progressi nella conoscenza reciproca e di cooperare
nella riflessione sulle grandi questioni che toccano la vita dell’umanità.