Caritas-Migrantes: in Italia oltre 4 milioni gli immigrati regolari, importante risorsa
per il Paese
“Conoscenza e solidarietà”: è lo slogan scelto quest’anno da Caritas e Migrantes che
oggi hanno presentato a Roma il dossier statistico sull’immigrazione 2009. Sono oltre
4 milioni gli immigrati in Italia, 862 mila minori. In crescita la percentuale di
nascite: il 10% del totale. Oltre 600 mila i ragazzi a scuola e di questi 6 mila sono
quelli che raggiungono la laurea. Altro dato significativo sono i 200 mila imprenditori
stranieri. Nell’attuale situazione, è il richiamo del rapporto, occorre portare gli
immigrati a sentirsi inseriti nella società, affinché l’Italia possa costruire il
suo futuro anche con il loro apporto. Servizio di Francesca Sabatinelli:
Gli stranieri
non delinquono più degli italiani, non stanno dando vita ad un’invasione di carattere
religioso, partecipano con tasse e contributi alla ricchezza dell’Italia e sono un
efficace ammortizzatore demografico. Il messaggio del dossier Caritas-Migrantes è
ancora una volta che gli immigrati sono da considerarsi un’importante risorsa. Nonostante
la crisi, la crescita dell’immigrazione in Italia non si ferma: gli stranieri sono
oltre quattro milioni, considerando anche i regolari non registrati all’anagrafe.
Un numero che colloca l’Italia subito dopo la Spagna e la Germania. Il 2008 è stato
anche l’anno in cui la penisola è andata oltre la media europea per incidenza degli
stranieri sul totale della popolazione, un abitante su 14. Ad influire sul numero
degli immigrati non sono stati gli sbarchi, puntualizza il dossier, nonostante il
contrasto dei flussi irregolari abbia monopolizzato sia le scelte politiche che l’attenzione
dell’opinione pubblica, facendo scivolare in secondo piano l’obiettivo della convivenza
nella diversità. L’Italia ancora una volta, spiega in sintesi il dossier, ha dimostrato
il suo disimpegno rispetto al problema dello sviluppo mondiale e la sua chiusura nei
confronti dell’immigrazione. Gli stranieri che vivono in Italia rappresentano una
ricchezza sotto il profilo demografico, è il richiamo del Dossier, e il loro apporto
è fondamentale nel mercato occupazionale. La ricerca poi dimostra ancora una volta
l’infondatezza dell’equiparazione tra irregolare e delinquente e in conclusione elenca
alcuni degli indicatori della voglia di integrazione degli immigrati: l’aumento delle
acquisizioni di cittadinanza, quello dei matrimoni misti, la volontà di acquistare
una casa. Un desiderio di convivenza non condiviso da molti italiani le cui diffidenze
sono state anche alimentate dal pacchetto sicurezza che, sottolinea il dossier, si
è occupato di immigrazione solo con misure di carattere restrittivo. Per Caritas-Migrantes
fondamentale è unire la conoscenza alla solidarietà; per questo si ritengono necessarie
politiche sociali e familiari più incisive e si chiede la partecipazione al voto amministrativo
e la revisione della normativa sulla cittadinanza, ritenuta troppo rigida non solo
per i bambini ma anche per i genitori insediati stabilmente.
Il rapporto
evidenzia dunque la necessità di politiche mirate nei confronti degli immigrati. Caritas-Migrantes
invitano a “predisporsi a uno scambio positivo” con i migranti perché la vera sicurezza
nasce dall’integrazione. E in proposito denunciano una mancanza di un “pacchetto-integrazione”.
Di cosa si tratta? Fabio Colagrande ha rivolto la domanda a Franco Pittau,
coordinatore del Dossier statistico: R.
– Significa che fino ad oggi – se uno ascolta la televisione, legge i giornali, si
basa sulle dichiarazioni dei politici – pensando all’immigrazione pensa che bisogna
fare attenzione, che c'è un pericolo. Pensa agli immigrati, alla criminalità e ai
problemi che ci pongono. E questo, per la Caritas Migrantes non è fondato. Ci sono
anche reali problematiche, nessuno lo nega. Però, fondamentalmente, è una grande opportunità.
Bisogna abituare gli italiani e dirlo con chiarezza, con i numeri, che l’immigrazione
è una risorsa per l’Italia di oggi e per quella del futuro; se non ci fosse l’immigrazione
noi non saremmo in grado di andare incontro al futuro. Questo mi pare positivo! Noi,
oggi, in questa fase difficile in Italia, abbiamo bisogno di qualche motivo di speranza;
bisogna lenire le nostre preoccupazioni! L’immigrazione è un’opportunità, e questo
non si dice!
D. – Spesso si guarda agli immigrati
con paura perché si teme che la loro presenza in Italia possa mettere a repentaglio
l’eredità culturale italiana e anche l’identità religiosa. Cosa dire su questo punto?
R.
– La Chiesa cattolica è stata la più grossa realtà che si sia schierata a favore degli
immigrati. Bisogna avere rispetto di chi è responsabile della religione: la Chiesa
ci ha sempre detto che Dio non può essere un pretesto per andare contro i fratelli.
E poi, per le altre cose, si può aggiungere che le indagini che fanno - mi riferisco
alla grande esperienza della rete Caritas Migrantes con migliaia di operatori sul
territorio - e salvo frange molto ristrette, mostrano gli immigrati come gente affezionata
all’Italia, che ne apprezza la cultura, l’arte, la storia, la lingua … Allora queste
sono persone pronte a diventare nuovi cittadini. Se noi ci convinciamo di questo,
abbiamo vinto la battaglia e la politica migratoria sarà veramente fruttuosa.(Montaggio
a cura di Maria Brigini)