2009-10-27 15:33:23

Primo contatto con i rapitori di padre Sinnott, sequestrato nelle Filippine


Padre Sinnott, il missionario colombano di 79 anni rapito nel sud delle Filippine lo scorso 11 ottobre scorso, è vivo ma le sua condizioni di salute stanno peggiorando. È quanto afferma il portavoce del vescovo di Pagadian padre Hingone. Dopo 17 giorni di silenzio, questo è il primo contatto con i rapitori di padre Michael Sinnott. L’identità dei sequestratori resta ancora ignota. Secondo le autorità, il missionario sarebbe detenuto nella provincia di Lanao del Sur. “Da ieri ci sono stati una serie di piccoli progressi nel negoziato – afferma padre Hingone ad AsiaNews – e speriamo che nei prossimi tre giorni vi siano condizioni tali da consentire la liberazione del missionario”. Il sacerdote aggiunge che per ora non è stata fatta alcuna richiesta di riscatto. Riferisce anche dell’invio di un pacco di medicinali attraverso un emissario. I rapitori hanno già confermato che il pacco è stato consegnato a padre Sinnott. Il missionario lo scorso mese di luglio è stato operato al cuore. Proseguono, intanto, le ricerche di polizia ed esercito che accusano i ribelli del Moro Islamic Liberation Front di essere gli autori del rapimento. Il gruppo smentisce le accuse e annuncia, attraverso il suo portavoce Eid Kabalu, di collaborare con le autorità per la liberazione del sacerdote. (A.L.)







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