2009-10-27 14:29:58

Commercio delle armi: riprendono i colloqui all'Onu come chiesto dal Sinodo per l'Africa


All’inizio di novembre il Comitato per il Disarmo dell’ Assemblea generale delle Nazioni Unite discuterà il Trattato sul Commercio delle Armi (Arms Trade Treaty-Att). Il Trattato è stato ricordato nell’Elenco finale delle Proposizioni dell’Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei vescovi consegnate al Papa: “La Chiesa in Africa, riunita in Sinodo, a causa del proliferare di armi e mine nel continente e nelle sue isole, si associa alla Santa Sede, e di tutto cuore dà il benvenuto ad iniziative dell’ONU, dell’Unione Africana e delle organizzazioni intergovernative regionali, per fermare il traffico illegale di armi e per rendere trasparente qualsiasi commercio legale di armi. Il Sinodo - riferisce l'agenzia Fides - raccomanda che il Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace” aggiorni il suo documento sul commercio delle armi. I Padri sinodali incoraggiano i governi nazionali ad appoggiare lo studio in corso e la preparazione di un Trattato sul Commercio delle Armi (Att) all’Onu, con standard universali di coercizione per il commercio globale di armi convenzionali, che dovrebbe rispettare i diritti dell’uomo e la legge internazionale umanitaria”. I negoziati per l’adozione del Trattato si sono arenati tre anni fa, dopo che la maggior parte degli Stati membri delle Nazioni Unite aveva approvato una proposta per colpire il traffico illecito di armi di piccolo calibro. Un gruppo di sette Paesi, guidati dalla Gran Bretagna, sta ora spingendo per realizzare progressi concreti nella sessione del Comitato dell'Assemblea generale dell'Onu sul disarmo, che si riunirà ai primi di novembre, e durerà un mese. Gli Stati Uniti, il più grande produttore al mondo, esportatore e importatore di armi di piccolo calibro, ha capovolto la sua posizione dal 2006, quando è stato l’unico Paese a votare contro la proposta di Trattato. La nuova amministrazione appoggia il proseguimento dei negoziati formali. Il Trattato sul Commercio di Armi (Att) prevede di istituire un sistema di valutazione del rischio per determinare la legittimità di qualsiasi transazione di armi leggere, caso per caso, sulla base delle probabilità che le armi siano utilizzate per arrecare danno ai civili o usate in qualsiasi altro modo diverso dalle legittime esigenze di difesa nazionale o di sicurezza interne e di polizia. Il Trattato inoltre intende rafforzare gli accordi già esistenti sulle regole etiche dell’esportazione delle armi e fornire un quadro legale per punire i trasgressori. Sono proprio le disposizioni di tipo legale ad essere al centro del dibattito tra gli Stati. Il Trattato per la messa al bando delle mine antipersona del 1997 rappresenta un precedente incoraggiante per l’Att. Secondo i dati dell’Onu, nel mondo sono in circolazione 875 milioni di armi di piccolo calibro, la maggior parte detenute da privati. Una conseguenza particolarmente grave di questa situazione è il reclutamento di bambini soldato, facilitato dal fatto che diverse armi leggere sono state adattate alla loro corporatura. (R.P.)







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