Vietnam: per la prima volta nel Paese, riunione dei vescovi asiatici
Per la prima volta si è potuta svolgere in Vietnam una riunione della Federazione
degli episcopati cattolici del’Asia (FABC). Il governo - riferisce l'agenzia AsiaNews
- ha infatti consentito che si tenesse a Ho Chi Minh City un seminario al quale hanno
preso parte 40 cardinali e vescovi provenienti da Bangladesh, India, Giappone, Laos,
Macao, Malaysia, Filippine, Corea del Sud, Sri Lanka, Taiwan e Thailandia, oltre naturalmente
al Vietnam. Era dal 1970 quando, presente Paolo VI, i vescovi dell’Asia ebbero a Manila
il loro primo incontro, che iniziative della FABC non si svolgevano in Vietnam, malgrado
l’attiva partecipazione dei vescovi di tale Paese alla Federazione. L’incontro è stato
aperto con una messa celebrata dal giapponese mons. Francis Xavier Osamu Mizobe, mentre
il vescovo ausiliare di Saigon ha tenuto un’omelia sul compito dei cattolici nell'evangelizzare.
Di particolare significato, nel corso dei lavori, l’intervento del cardinale della
diocesi ospitante, Jean Baptiste Pham Minh Man, che ha illustrato “L’educazione per
i cristiani per vivere il mistero della Santa Eucaristia nel contesto socio-economico
del Vietnam di oggi”. Obiettivo del seminario era la condivisisone di informazioni,
idee, innovazioni e strumenti tecnologici nell’amministrazione, nelle strategie educative
e nelle attività sociali delle scuole cattoliche. I vietnamiti partecipanti hanno
fatto del loro meglio per contribuire ai lavori, ma i loro interventi non potevano
essere in linea con quelli degli altri, dal momento che da decenni i cattolici sono
stati allontanati dal campo educativo, monopolizzato dallo Stato. Nel Nord del Vietnam,
l’insegnamento cattolico è stato bandito nel 1954, con la presa del potere da parte
del Partito comunista. Lo stesso è accaduto nel 1975 nel Sud. In quel momento, i cattolici
avevano più di duemila strutture educative, dagli asili ai massimi livelli educativi.
Da allora, nell’intero Paese la scuola è gestita unicamente dallo Stato. A più riprese,
specialmente nelle maggiori città, i vescovi hanno chiesto che i cattolici possano
partecipare al sistema educativo, citando gli allarmanti dati dell’attuale situazione.
Hanno messo in guardia sul fatto che i bambini vietnamiti sono privati del diritto
di avere una adeguata, effettiva e onesta educazione. (R.P.)