Sud Corea: campagna della Chiesa per l’abolizione della pena di morte
La Repubblica della Corea del Sud è divenuta nel 2007 un paese “abolizionista di fatto”,
che quindi mantiene nel proprio ordinamento la pena di morte per reati ordinari e
politici, a volte emettendo sentenze capitali, ma senza applicare esecuzioni da almeno
un decennio. Come riportato dall’agenzia Fides, la Chiesa coreana si impegna a mantenere
alta la speranza di una totale abolizione della pena di morte, attraverso una campagna
di sensibilizzazione dal nome “La via della vita, la nostra via”, organizzata e messa
a punto dalla sotto-commissione per l’Abolizione della pena di morte, in seno alla
Commissione episcopale “Giustizia e Pace”. Secondo il segretario esecutivo della “Commissione
Giustizia e Pace”, padre Thaddaeus Lee Ki-rak, “il solo modo di ridurre il crimine
è un impegno costante del governo per la protezione dei cittadini, cambiando la cultura
della morte e della violenza in cultura della vita”. “L’abolizione della pena di morte
- ha proseguito il religioso - sarà il primo passo verso una società pienamente rispettosa
dei diritti umani”. In occasione della “Giornata Mondiale contro la Pena di morte”,
il 10 ottobre scorso, la Commissione episcopale “Giustizia e Pace” ha aderito alle
manifestazioni abolizioniste che si sono tenute in tutto il Paese, a fianco di altre
Ong e associazioni internazionali che hanno celebrato la Giornata. (C.P.)