Iraq: per mons. Warduni il "massacro" di ieri è legato alle prossime elezioni
Un massacro incredibile le cui cause potrebbero essere ricercate, anche, nelle prossime
elezioni di gennaio. E’ in sintesi quanto ha spiegato all'agenzia Sir il vicario patriarcale
di Baghdad, mons. Shlemon Warduni, commentando l’attentato che ieri a Baghdad ha sconvolto
la Zona verde, teoricamente quella più protetta data la presenza di Ministeri e ambasciate
straniere, della capitale irachena. 165 le persone uccise e oltre 540 quelle ferite.
“E’ sempre più difficile capire i motivi di tanta violenza – afferma il presule –
le cause potrebbero essere ricercate nell’avvelenamento del clima politico in vista
delle elezioni di gennaio”. Secondo il generale Usa George Joulwan, ex comandante
supremo delle forze militari Nato, l’attentato, che sarebbe opera di Al Qaeda, deve
far capire al governo di Nuri al Maliki che serve maggiore impegno da parte irachena
nel garantire la sicurezza del Paese. “Certamente il governo dovrà fare ulteriori
sforzi per permettere alla legge di trionfare – dichiara Warduni – ma questi atti
continueranno se non ci sarà una pace generale, conseguita con la cooperazione di
tutti. Le dichiarazioni di parte non sono utili alla pace, la politica deve servire
all’interesse di tutto l’Iraq e non solo di una parte di esso. In occasione dei tre
giorni di lutto nazionale proclamati dal governo, ci uniamo in preghiera per ricordare
le vittime di questi attacchi”. (R.P.)