Il vescovo anglicano di Fulham considera interessante e generosa la proposta della
Santa Sede
“Interessante”, così il vescovo John Broadhurst, presidente dell’organizzazione “Forward
in faith UK” (che rappresenta l’anima tradizionalista della Chiesa anglicana di Inghilterra)
definisce al “Sir” la proposta del Vaticano di consentire con una nuova Costituzione
apostolica a pastori e vescovi anglicani di entrare in piena comunione con la Chiesa
cattolica. Sabato scorso, si è conclusa l’assemblea generale che ha riunito per due
giorni a Londra oltre 500 delegati di “Forward in faith” eletti in rappresentanza
di parrocchie e organismi di Inghilterra, Scozia e Galles. Erano presenti rappresentanti
anche da Stati Uniti e Australia e ospiti tra i quali l’arcivescovo australiano John
Hepworth, primate della Traditional Anglican Communion. Nel discorso di chiusura,
il vescovo Broadhurst ha detto che la proposta del Papa “è incredibilmente generosa,
clamorosamente diversa da qualsiasi altra proposta simile del passato. Non è senza
problemi, non senza difficoltà o questioni sospese ma dice a me e a te che Roma pensa
in modo diverso da quello che ha pensato negli ultimi quarant’anni”. “In un momento
in cui speravamo che la Chiesa di Inghilterra ascoltasse le nostre preoccupazioni
e non l’ha fatto, il vescovo di Roma l’ha fatto e questo deve farvi fermare e riflettere”,
ha detto ancora il vescovo Broadhurst. John Broadhurst è vescovo di Fulham nella diocesi
anglicana di Londra ed ha la responsabilità pastorale delle parrocchie contrarie all’ordinazione
delle donne. Sempre nel suo discorso, Broadhurst ha ricordato che l’ordinazione delle
donne pastore ha reso la posizione del suo movimento all’interno della chiesa di Inghilterra
molto difficile. Poi un appello per l’unità: “Dobbiamo cercare di rispondere a questo
tutti insieme, soprattutto con la preghiera. Leggere la proposta, digerirla, vedere
come evolve”. “Dobbiamo capire – conclude - chi siamo e che cosa ci riserva il futuro”.
(R.P.)