Colombia: combattimenti nel sud provocano decine di sfollati
Da oltre due settimane, 200 famiglie di afrocolombiani e indigeni, tra cui molte donne
e bambini, sopravvivono in condizioni precarie con coperte e teli di plastica come
unico giaciglio nelle località di Las Marias e Bocas de Vibora, nella zona nord della
costa del Pacifico del dipartimento meridionale di Nariño: lo riferiscono fonti della
Pastorale Sociale locale in una nota giunta all'agenzia Misna in cui precisano che
si tratta di ‘desplazados’ (sfollati) fuggiti all’inizio del mese da almeno una decina
di insediamenti a causa di combattimenti tra la fanteria della Marina e i guerriglieri
delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc). Da un mese, aggiungono le
stesse fonti, la Marina è impegnata in una missione lungo il Rio Satinga per aprire
la strada a un gruppo di circa 300 sradicatori manuali di piantagioni di coca in una
zona dove si segnala la presenza delle Farc. Anche nel comune di Iscuandé, si segnalano
scontri armati che hanno messo in fuga la popolazione civile. La maggior parte degli
sfollati, 180 famiglie, sono afro-colombiani ospitati in un collegio a Las Marias
che necessitano di aiuti immediati: visitati da una delegazione del Comitato internazionale
della Croce Rossa e di ‘Medici senza frontiere’, che hanno consegnato loro alimenti
di emergenza, dal 14 ottobre attendono ancora gli aiuti promessi dall’agenzia presidenziale
preposta alle politiche sociali, ‘Accion Social’, che non sono ancora arrivati. “Le
comunità sfollate si trovano in una situazione molto complicata...non gli sono ancora
giunti aiuti, continuano a dormire su teli di plastica e coperte” riferiscono le fonti
della Pastorale Sociale; una situazione “aggravata anche dal comportamento degli sradicatori
manuali che, secondo le denunce degli abitanti, lungo il loro cammino rubano i prodotti
agricoli trovati nelle proprietà dei ‘campesinos’ che, nella zona del Rio Satinga,
ora non ne hanno a sufficienza”. Il pericolo rappresentato dai diversi attori armati
impedisce inoltre alle popolazioni locali le attività quotidiane, come recarsi nei
campi o a caccia; i combattenti di entrambe le parti ‘consigliano’ alla gente di non
allontanarsi da casa. (R.P.)