2009-10-25 11:55:58

Violenze anticristiane e rispetto dei migranti al centro del Sinodo


È entrato nel vivo il secondo Sinodo dei Vescovi per l’Africa, in corso in Vaticano sui temi della riconciliazione, della giustizia e della pace. Oggi, prima sessione di lavoro per i Circoli minori. In mattinata, inoltre, una delegazione dei Padri Sinodali si è recata in Campidoglio per un incontro con il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Ieri pomeriggio, intanto, i lavori del Sinodo sono proseguiti con la quarta Congregazione generale. Numerosi i temi emersi dall’Aula, come le violenze contro i cristiani, la necessità di una “conversione ecologica” dell’Africa e il problema delle migrazioni. Ce ne parla Isabella Piro:RealAudioMP3



Una sessione pomeridiana punteggiata da diversi applausi, quella di ieri pomeriggio: applausi di solidarietà, incoraggiamento, approvazione di temi più sentiti, emersi dai lavori. Ad aprire la seduta, la testimonianza toccante della Repubblica Democratica del Congo, dove alcune parrocchie hanno subito attacchi ed atti di intimidazione. Gesti con i quali, si è detto in Aula, si vorrebbe ridurre al silenzio la Chiesa, l’unico sostegno di un popolo terrorizzato, umiliato e sfruttato.

 

Poi, il grande tema dei rapporti con le sètte: una sfida urgente da affrontare anche con autocritica, hanno ribadito i Padri Sinodali, cercando di capire cosa non è sufficiente nel lavoro pastorale. Auspicato anche un nuovo slancio nelle relazioni ecumeniche e una comprensione specifica delle espressioni culturali africane.

 

Quindi, l’Aula del Sinodo ha lanciato un appello perché la Chiesa in Africa susciti una “conversione ecologica” attraverso l’educazione, così che il Paese non sia più vittima dello sfruttamento petrolifero, della deforestazione, dello smaltimento dei rifiuti tossici. Centrale anche la necessità di una formazione sacerdotale adeguata, che punti al passaggio dal “dialogo tra le culture” alla “cultura del dialogo”.

 

E ancora, l’incoraggiamento ai laici, che possono fare da “interfaccia” evangelizzatrice tra la Chiesa e il mondo, e il sostegno ai Tribunali Penali Internazionali, affinché ristabiliscano giustizia e pace sulla base della verità. Perché, come diceva Giovanni Paolo II, “Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono”. Da segnalare, inoltre, l’auspicio che l’Unione Africana includa un rappresentante permanente della Santa Sede e un osservatore del Simposio delle Conferenze episcopali dell’Africa e del Madagascar.

 

Infine, la pagina tragica dei migranti, degli sfollati, dei richiedenti asilo, una realtà che in Africa riguarda più di dieci milioni di persone, vittime di sfruttamento e del disprezzo dei diritti umani. Molte di esse vanno in Libia, Paese-ponte verso l’Europa, ma poi spesso rimangono nell’illegalità, sono vittime di sfruttamento sessuale, rischiano il carcere, non hanno accesso all’assistenza legale e sanitaria, Di qui, la speranza che il Sinodo studi le cause che sono alla base del traffico di esseri umani, del dramma dei “barconi”, per dimostrare al mondo che la vita degli africani è sacra, e non è priva di valore, come invece viene presentata da molti mass media.








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