2009-10-24 16:02:30

Tanzania: progetto di solidarietà per gli agricoltori e i bambini malati di Aids


Una cantina sociale “fiorentina” a Miuji, in Tanzania, per sostenere gli agricoltori locali. È il nuovo obiettivo del “Progetto Tanzania”, promosso dalla Cooperativa agricola di Legnaia, in collaborazione con le onlus Pangea di Scandicci e Amici dei Missionari del Preziosissimo sangue e con la Facoltà di Agraria dell’Università di Firenze. L’obiettivo, informa una nota, è quello di realizzare una cantina sociale che raggruppi tutti i piccoli agricoltori locali, per sviluppare una produzione di vino di qualità rivolto al mercato locale e delle strutture turistiche, capace di garantire un ritorno economico che migliori le condizioni di vita della popolazione. “L’idea è nata da una richiesta di padre Arcadius Mapindusi, responsabile agricolo della missione di Miuji – spiega Simone Tofani, coordinatore del Progetto Tanzania e responsabile dell’Area Tecnica della Cooperativa - per migliorare la piccola produzione di vino della struttura. Le condizioni climatiche particolari, che consentirebbero due vendemmie l’anno, e la volontà di fornire un supporto economico vitale alla popolazione dell’area, ci ha spinti verso il progetto di una cantina sociale, con gli agricoltori locali chiamati a portare l’uva alla missione, che si occuperebbe successivamente della trasformazione e della commercializzazione del prodotto, dividendo gli utili fra i soci”. In questo contesto, continua Tofani, la Cooperativa di Legnaia e Facoltà di Agraria dell’Università di Firenze forniranno il supporto tecnico e il “know how” per lo sviluppo della produzione e per la gestione economica. Da sottolineare, inoltre, che con il Progetto Tanzania, la Cooperativa agricola di Legnaia si è impegnata anche a destinare l’uno per mille del suo fatturato, circa 30 mila euro annui, al Villaggio della Speranza di Dodoma, impegnato nella prevenzione, cura e sostegno sociale per i bambini orfani affetti da Aids o figli di genitori malati, e all’ospedale di Itigi, unico vero presidio medico in una zona estremamente disagiata. (R.P.)







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