2009-10-24 16:19:26

Presidenziali in Uruguay: appello della Chiesa in difesa della vita


Oltre 2 milioni e mezzo di elettori sono chiamati domani alle urne in Uruguay per eleggere il nuovo presidente, dopo il socialista Vazques che non può presentarsi per un nuovo mandato. In vista dell’appuntamento elettorale l’Istituto diocesano di Bioetica ha pubblicato un comunicato contenente alcuni punti per la scelta. Il testo – riporta l’agenzia Zenit - afferma che tra i criteri devono figurare la difesa della vita, dal concepimento alla morte naturale e la promozione della famiglia basata sul matrimonio tra un uomo e una donna. Valori, che, secondo l’Istituto, non hanno solo un carattere confessionale, ma “derivano semplicemente da una retta comprensione razionale di quello che è l'essere umano”. Proprio per questo – si legge - “sono sottoscritti e sostenuti da una grande quantità di persone appartenenti a un ampio ventaglio di posizioni filosofiche, compresi atei, agnostici, credenti di varie religioni e fratelli cristiani di altre confessioni”. L’Istituto sostiene inoltre che quando si vuole equiparare giuridicamente l’unione tra persone omosessuali a quella di una coppia formata da un uomo e una donna si verifica una grande distorsione del concetto di famiglia. Il 9 settembre scorso, l’Uruguay è diventato il primo Paese dell’America Latina ad approvare la legge per l’adozione da parte di coppie omosessuali, dopo che nel 2007 erano state legalizzate anche le unioni tra persone dello stesso sesso. Per questo, indica ancora il comunicato, la promozione della famiglia e del matrimonio “è tanto più necessaria quanto più si negano o si distorcono i principi”. Nello stesso tempo, l’Istituto ha invitato a “giudicare con senso critico le politiche concrete per il loro modo di affrontare il problema globale della vita umana nell'Uruguay di oggi”. Il Presidente eletto entrerà in carica il primo marzo 2010. Il favorito della tornata sembra essere un rappresentante della coalizione di centro-sinistra al potere, l’ex guerrigliero tupamaro Josè Pepe Mujica. I sondaggi però non gli attribuiscono la vittoria al primo turno e prevedono dunque il ballottaggio, in programma il prossimo 29 novembre. Si vota per eleggere il vicepresidente e il Parlamento. Verranno eletti 30 senatori e 99 deputati per la XVII legislatura. (E. B.)







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