Presidenziali in Uruguay: appello della Chiesa in difesa della vita
Oltre 2 milioni e mezzo di elettori sono chiamati domani alle urne in Uruguay per
eleggere il nuovo presidente, dopo il socialista Vazques che non può presentarsi per
un nuovo mandato. In vista dell’appuntamento elettorale l’Istituto diocesano di Bioetica
ha pubblicato un comunicato contenente alcuni punti per la scelta. Il testo – riporta
l’agenzia Zenit - afferma che tra i criteri devono figurare la difesa della vita,
dal concepimento alla morte naturale e la promozione della famiglia basata sul matrimonio
tra un uomo e una donna. Valori, che, secondo l’Istituto, non hanno solo un carattere
confessionale, ma “derivano semplicemente da una retta comprensione razionale di quello
che è l'essere umano”. Proprio per questo – si legge - “sono sottoscritti e sostenuti
da una grande quantità di persone appartenenti a un ampio ventaglio di posizioni filosofiche,
compresi atei, agnostici, credenti di varie religioni e fratelli cristiani di altre
confessioni”. L’Istituto sostiene inoltre che quando si vuole equiparare giuridicamente
l’unione tra persone omosessuali a quella di una coppia formata da un uomo e una donna
si verifica una grande distorsione del concetto di famiglia. Il 9 settembre scorso,
l’Uruguay è diventato il primo Paese dell’America Latina ad approvare la legge per
l’adozione da parte di coppie omosessuali, dopo che nel 2007 erano state legalizzate
anche le unioni tra persone dello stesso sesso. Per questo, indica ancora il comunicato,
la promozione della famiglia e del matrimonio “è tanto più necessaria quanto più si
negano o si distorcono i principi”. Nello stesso tempo, l’Istituto ha invitato a “giudicare
con senso critico le politiche concrete per il loro modo di affrontare il problema
globale della vita umana nell'Uruguay di oggi”. Il Presidente eletto entrerà in carica
il primo marzo 2010. Il favorito della tornata sembra essere un rappresentante della
coalizione di centro-sinistra al potere, l’ex guerrigliero tupamaro Josè Pepe Mujica.
I sondaggi però non gli attribuiscono la vittoria al primo turno e prevedono dunque
il ballottaggio, in programma il prossimo 29 novembre. Si vota per eleggere il vicepresidente
e il Parlamento. Verranno eletti 30 senatori e 99 deputati per la XVII legislatura.
(E. B.)