2009-10-24 16:22:49

Mons. Padovese: la vicenda sulla chiesa di San Paolo a Tarso è ancora incerta


Resta ancora in stallo in Turchia la vicenda della chiesa di San Paolo a Tarso, oggi museo, di cui, da tempo, si attende la restituzione al culto. A confermarlo all’agenzia Sir è il presidente della Conferenza episcopale turca (Cet), mons. Luigi Padovese. "Dal 1° settembre i pellegrini non pagano più il biglietto, ma i problemi restano e sono reali", ha detto il presule, riferendosi alla prassi adottata dalle autorità turche alla fine dell'Anno Paolino che obbliga i gruppi a prenotare con almeno tre giorni di anticipo alla direzione del museo. "La situazione non è migliorata, anzi - rivela il vescovo - da qualche giorno la polizia in divisa entra in chiesa durante le funzioni. Vedere uomini in divisa in chiesa crea allarmismo anche nei pellegrini. Una cosa da evitare". "Non sappiamo quando ci sarà un cambiamento definitivo della situazione - aggiunge mons. Padovese -. Le parole del Ministro della Cultura e del Turismo erano di speranza nei confronti di Tarso anche se in tempi non determinati. Tuttavia mantenere aperto il problema potrebbe far pensare che non lo si voglia risolvere". Il presidente dei vescovi turchi ricorda che non va meglio al Patriarcato ecumenico con la situazione della scuola teologica di Halki (chiusa nel 1971) “che nonostante le buone parole non si è ancora risolta”. Per mons. Padovese è “arrivato il tempo di passare dalle parole ai fatti”. “Sono consapevole delle tensioni che ancora ci sono nel Paese, però questi gesti devono essere fatti se la Turchia vuole fare passi avanti nel cammino di integrazione europea. In questo senso - conclude - giudico molto positivo lo storico accordo di riaprire relazioni diplomatiche con l'Armenia. Credo sia nell'interesse dei due Paesi arrivare a dei chiarimenti e a relazioni. L'importante è non dimenticare la storia passata". La chiesa di San Paolo – lo ricordiamo - era stata trasformata in museo dal governo turco nel 1943. Le richieste per la fine delle restrizioni al culto cristiano sono giunte in questi anni anche da diverse personalità religiose straniere. (L.Z.)







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