2009-10-24 10:58:17

Intervento di Mons. Michael George Mabuga MSONGANZILA, Vescovo di Musoma (TANZANIA)


S. E. R. Mons. Michael George Mabuga MSONGANZILA, Vescovo di Musoma (TANZANIA)

Intervento consegnato per iscritto ma non pronunciato in Aula.



Faccio questo intervento per offrire un esempio concreto di come il Vangelo possa diventare lievito che trasforma i valori e le pratiche culturali africane.

Nella diocesi di Musoma, in Tanzania, la mutilazione genitale femminile è diffusa tra la popolazione, soprattutto nei distretti di Tarime, Rorya e Serengeti. Nonostante tutte le campagne fatte, questa pratica culturale per lunghissimo tempo è stata ritenuta parte del processo di iniziazione all’età adulta e a un nuovo stadio di femminilità, spianando così la strada al matrimonio. Non vi è nulla di male a preparare le fanciulle alla maturità e a un nuovo stadio di femminilità. Nel corso dell’intero processo vengono trasmessi alle ragazze i valori culturali positivi del clan e della tribù. Vengono preparate ad assumersi le responsabilità e a comportarsi bene in famiglia e nella società quali future madri. E questo è un aspetto positivo. Tuttavia perché questo processo viene compiuto eliminando la parte più sensibile di un corpo (quello della fanciulla)? Il dolore inflitto alle fanciulle può essere tollerato come parte e porzione del programma di formazione della tribù, del clan o della società?

La mutilazione genitale femminile ha effetti negativi e traumatizzanti per la salute, e molte giovani sono morte. Questa pratica le indebolisce fisicamente ed emotivamente. I genitori (soprattutto le madri) sono vittime delle loro usanze, educazione e pratiche culturali che non sono mai cambiate nel corso degli anni.

È giunto il tempo di bloccare questa pratica di mutilazione genitale femminile come processo verso la maturità e l’acquisizione di un nuovo status di femminilità. Le donne nascono con alcune parti del corpo per buoni motivi, così come accade per l’uomo. Se Dio voleva che queste parti non ci fossero, perché le ha create?

Invece di predicare soltanto contro questa pratica culturale, è stata presa un’iniziativa pastorale per proporre un modo alternativo di iniziare le fanciulle alla maturità. Questo dialogo va di pari passo con la catechesi sul valore del corpo umano (teologia del corpo umano).

Propongo che questo Sinodo esamini in profondità le radici degli ostacoli che affrontiamo nell’opporci a pratiche culturali che impediscono la promozione della riconciliazione, della giustizia e la pace nel nostro continente. Abbiamo bisogno di coraggio per attingere alla forza della nostra fede in Cristo, in modo che vengano nutriti i rapporti con Cristo, che potrebbero conciliare le pratiche culturali africane con la nostra identità cattolica.








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