2009-10-24 16:22:03

In Brasile Chiesa e governo insieme contro l’Aids


Al via nei prossimi giorni in Brasile una vasta campagna per incoraggiare la popolazione a sottoporsi al test precoce del virus Aids-Hiv, promossa dal governo e dalla Chiesa. L’iniziativa di prevenzione – riporta l’Osservatore Romano - è stata lanciata nella sede del Ministero della Salute, dal ministro Socrates, alla presenza del segretario della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb), mons. Dimas Lara Barbosa, vescovo ausiliario di Sao Sebastiao do Rio de Janeiro il quale ha sottolineato che “operare insieme per la tutela della vita e della salute dei cittadini costituisce un esempio di alta politica”. Il ministro ha invece affermato che l’impegno congiunto di Chiesa e governo consolida altre iniziative comuni che riguardano gli anziani e i bambini. Convergenze di grande rilevanza umana e sociale in quanto - ha ricordato – “il 60% della popolazione brasiliana non ha effettuato alcun test per l’Aids-Hiv”. Per il vescovo responsabile della pastorale per la salute della Cnbb, mons. Rixen, ritiene che con questa partership, le informazioni possono arrivare dove il Ministero della Salute non può essere presente. Il Ministero – ha ribadito il presule – “sa che la Chiesa è presente capillarmente fra i poveri, gli emarginati, i derelitti, gli esclusi”. Per il consigliere nazionale dei sussidi pastorali, padre Luiz Carlos Lunardi, la lotta contro la malattia rappresenta una grande sfida per il Paese. “La Chiesa – ha detto – incoraggia le persone ad affidarsi ai servizi sanitari per la prevenzione e per la terapia dell’aids: diffondere la cultura della vita – ha spiegato – a partire dal rispetto e dalla tuela della propria vita”. Con lo slogan “Dichiara il tuo amore per te”, la campagna partirà in cinque città – Manaus, Curitiba, Forteleza, Porto Alegre e Joao Pessoa, e mobiliterà 13 mila operatori sanitari al fine di “incrementare la consapevolezza dell’importanza del test aids”. A loro si uniranno altri 260 mila operatori per la pastorale dell’infanzia e 80 mila per la pastorale della salute. (E. B.)







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