2009-10-24 16:09:35

Discreto successo al Festival Internazionale del Film di Roma


Si è svolta ieri sera all’Auditorium la cerimonia di Premiazione dei vincitori del Festival Internazionale del Film di Roma che si chiude, dopo nove intensi giorni di cinema, con discreto successo e buoni risultati di pubblico. Verdetto inaspettato della Giuria presieduta dal regista Milos Forman che riconosce vincitori film decisamente originali e che chiedono una doverosa riflessione. Il servizio di Luca Pellegrini.RealAudioMP3

Centoduemila biglietti emessi e 10.400 alunni delle scuole laziali e della capitale coinvolte dal Festival per avvicinare il cinema come strumento non solo di intrattenimento, ma di riflessione e dibattito: un’ottima tendenza per una manifestazione che vuole prima di tutto inserirsi nella vita della città rivolgendosi di preferenza al pubblico e agli appassionati di ogni età. Sono stati 85 i film programmati nelle sezioni ufficiali provenienti da 43 nazioni del mondo, quindi una buona copertura geografica e culturale e soprattutto un numero equo, anche se non sempre la qualità è rimasta invariata su punte di eccellenza: alcuni titoli sono stati decisamente di grande interesse, altri meno, creando così giornate festivaliere seguite con alterna attenzione, anche dagli addetti ai lavori. Le sale, però, è un buon dato, sono state occupate al 92%. Quanto ai premi, ecco un verdetto abbastanza provocatorio. Il Marc’Aurelio d’Oro per il miglior film è andato al danese Fratellanza di Nicolò Donato - che ha subito trovato la Lucky Red pronta a distribuirlo nelle sale italiane - nel quale la storia di una passione tra due giovani neonazisti si contrappone all’ideologia violenta e intollerante che anima il loro gruppo di appartenenza. Le conseguenze saranno drammatiche. Opera decisamente difficile, dura, spigolosa e che aprirà dibattiti, si spera almeno positivi per il bene della società. Miglior attore Sergio Castellitto per Alza la testa di Alessandro Angelini: splendida prova nel quale interpreta un padre difficile che perde un figlio e si troverà ad affrontare, dopo il trapianto del cuore, una novità sconvolgente. Anche se si tratta di un film non perfettamente riuscito, sarà possibile trarre da questa storia altrettanto dura qualche interessante spunto di riflessione sui comportamenti familiari e il disagio sociale che investe le famiglie e le situazioni cosiddette “di frontiera”. Ancora una volta viene confermata Helen Mirren come la regina del cinema europeo, vincendo per il film The Last Station di Michael Hoffman sugli ultimi mesi di vita di Tolstoj: un incoraggiamento affinché questa preziosa biografia cinematografica possa così trovare anch’essa una distribuzione italiana. Gran premio della Giuria Marc’Aurelio d’Argento a L’uomo che verrà di Sergio Diritti, che vince anche il riconoscimento assegnatogli dal pubblico: verdetto più che mai corretto, trattandosi certamente di uno dei film più belli del concorso. Debitrice dello spirito austero e puro che ha contraddistinto il grande cinema di Olmi, l’opera seconda del regista emiliano Giorgio Diritti si impone per la forza e l’originalità con la quale affronta la spaventosa strage di Marzabotto compiuta dalle truppe naziste sul finire del settembre 1944 investendo le comunità contadine residenti alle pendici di Monte Sole in Emilia. Sono gli occhi di una bambina sordomuta che captano i segni di una violenza incombente e poi la subiscono, insieme ai 770 che furono orrendamente massacrati. Stile terso, narrazione compatta che pone nelle scene finali la piccola chiesa come ultimo, drammatico rifugio, mentre fuori impazza la follia e scorre il sangue. Le date del prossimo quinto Festival Internazionale del Film di Roma sono già da inserire in agenda: dal 29 ottobre al 6 novembre 2010.







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