2009-10-23 15:11:14

Nuova catena di attentati in Pakistan: decine di morti


Triplice attentato, questa mattina, in Pakistan. Una base dell’aviazione militare è stata attaccata da un kamikaze a Kamra, causando la morte di almeno sette persone. Un ristorante, invece, è stato distrutto da un’autobomba a Peshawar; una ventina le persone ferite, mentre 18 civili hanno perso la vita quando l'autobus su cui viaggiavano è esploso passando su una mina nell'area di Mohmand, nel nord-ovest del Paese. La cronaca, nel servizio di Salvatore Sabatino:RealAudioMP3

Il Pakistan vive l’ennesima giornata sotto attacco; l’ennesima giornata di guerriglia di matrice talebana che colpisce in maniera indiscriminata. Una chiara risposta alle operazioni militari condotte dal governo nel nord-ovest del Paese al confine con l’Afghanistan, per stanare i talebani che negli ultimi mesi hanno occupato decine di centri abitati. A Peshawar, in un primo momento, si era parlato di una forte deflagrazione nel quartiere abitato dagli statunitensi; solo succesivamente si è saputo che un’autobomba si era diretta contro un famoso ristorante. Più chiara, invece, la dinamica dell’attacco di Kamra, dove un kamikaze si è fatto esplodere all’ingresso della base dell’aviazione militare, nel tentativo di entrarvi. Elemento, questo, da non sottovalutare, visto che la struttura – secondo i media locali – sarebbe legata al programma nucleare del Paese islamico. Oltre ad ospitare gli aerei che trasportano le testate nucleari e, secondo indiscrezioni, le testate stesse, ci sarebbe anche un centro di ricerca per le attività atomiche. Più drammatico, invece, il bilancio dell’ultimo attacco, avvenuto poco fa a Mohmand, nel Nord-ovest del Paese, dove un autobus è saltato in aria su una mina piazzata sul ciglio di una strada. Tutte le vittime erano invitate ad un matrimonio. Ancora una volta, dunque, sono i civili a pagare il prezzo più alto in una guerra senza esclusione di colpi.
 
Afghanistan
Nessuna decisione sull’invio di rinforzi in Afghanistan prima che il governo di Kabul sia legittimato dal ballottaggio e che gli Stati Uniti elaborino la loro strategia militare. È questa la linea emersa nella riunione dei ministri della Difesa Nato, tenutasi stamani a Bratislava, in Slovenia. Molti esponenti dell’Alleanza ritengono, quindi, che ogni scelta sarà rinviata alla riunione del Consiglio dei ministri degli Esteri della Nato, prevista a Bruxelles agli inizi di dicembre. A parte il recente annuncio della Gran Bretagna sull'invio di 500 nuovi uomini, per ora le disponibilità degli altri Paesi membri è limitata al mantenimento delle truppe. Intanto sul terreno si segnala l’ennesima vittima tra gli uomini del contingente Isaf: un soldato di nazionalità ancora non precisata è morto per l'esplosione di un ordigno artigianale nel sud del Paese.

Nucleare iraniano
Mosca ha accettato la proposta dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica in base alla quale l’uranio iraniano destinato ad usi civili verrà arricchito sul territorio russo. La bozza dell'accordo è stata valutata positivamente anche da Francia e Stati Uniti. Sale quindi l’attesa nella comunità internazionale per la risposta di Teheran. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3
 
La “proposta di accordo'' elaborata dall’Aiea per l'arricchimento all'estero di parte dell'uranio iraniano incassa il sì del ministro degli Esteri russo Lavrov. Il pacchetto prevede che l’Iran consegni fino al 75% delle sue riserve di uranio a Paesi terzi, in particolare Russia e Francia. Qui l’uranio verrebbe arricchito fino a circa il 20% per essere poi restituito a Teheran che lo utilizzerà in un reattore di ricerca medica controllato dall’Aiea. La bozza dell’accordo era stata sottoposta mercoledì a Iran, Stati Uniti, Francia e Russia, perché fosse approvato entro oggi. Parigi in mattinata ha confermato l’assenso già espresso nei giorni scorsi, la stessa cosa farà Washington nel pomeriggio. Le attenzioni sono quindi tutte rivolte al governo della Repubblica islamica, ma non è ancora chiaro se la risposta sarà fornita direttamente all'Agenzia di Vienna. Tuttavia, l’Iran ha già più volte espresso il suo scetticismo sulle ipotesi di accordo trapelate nei giorni scorsi. Solo ieri poi Teheran ha smentito seccamente la notizia diffusa dal quotidiano "Haaretz" di un primo incontro interlocutorio tra autorità israeliane ed iraniane per discutere di un Medio Oriente privo di armi nucleari.
 
Somalia
All’indomani dei violenti scontri avvenuti a Mogadiscio tra le truppe della missione "Amisom" dell’Unione Africana e i ribelli integralisti somali, costati la vita ad oltre 30 persone, il gruppo radicale Al Shabaab ha annunciato un attacco alle capitali di Uganda e Burundi. Gli Shabaab accusano i peacekeeper dei due Paesi africani della responsabilità della strage dovuta ai bombardamenti su alcuni mercati della capitale somala. Le minacce di portare il conflitto fuori dalla Somalia erano state rivolte nei giorni scorsi anche al Kenya, che secondo un rapporto di Human Rights Watch partecipa al reclutamento di giovani somali profughi sul proprio territorio per inviarli come miliziani a combattere gli integralisti islamici che tentano di rovesciare il debole governo di transizione appoggiato dalla comunità internazionale.

Darfur
Sta bene l’operatore francese della Croce Rossa Internazionale rapito ieri in Darfur. La rassicurazione è arrivata dal ministero per gli Affari Umanitari sudanese. Il cooperante, da cinque anni al seguito dell’organizzazione e da 15 mesi presente nella regione africana, è stato sequestrato da uomini armati nei pressi della frontiera con il Ciad.
Israele - Sharon
Migliorano le condizioni di salute dell’ex premier israeliano Ariel Sharon, in coma dal 2006 in seguito a un’emorragia cerebrale. Secondo il suo ex consigliere personale sarebbe uscito dalla fase grave del coma avviandosi verso il risveglio. La notizia è stata smentita dai medici che lo hanno in cura, i quali hanno precisato che Sharon si trova in uno stato vegetativo persistente.
 
Trattato Lisbona
La Repubblica Ceca sempre più vicina alla ratifica del Trattato di Lisbona. Il presidente ceco Klaus ha accettato una proposta da parte della presidenza di turno svedese, "che risponde alla rivendicazioni di Praga riguardo la ratifica del Trattato di Lisbona". Il capo di Stato ceco è rimasto l’ultimo, tra i Paesi membri dell’Ue, a non aver ancora ratificato il testo.

Italia: è morto il prof. Giuliano Vassalli
È morto a Roma, all’età di 94 anni, il prof. Giuliano Vassalli, già ministro di Grazia e Giustizia e presidente della Corte Costituzionale. La morte è avvenuta il 21 ottobre e la notizia è stata diffusa, per espressa volontà della famiglia, solo ad esequie avvenute. A Vassalli è legata una delle principali riforme del Codice penale italiano approvata nel 1988. Cordoglio è stato espresso da tutto il mondo politico e dal presidente della Repubblica, Napolitano. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 296
 
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