2009-10-23 17:28:29

Lettera di studenti universitari africani al Papa: Grazie Santo Padre per aver compreso le nostre gioie e aspettative


Studenti universitari di vari Paesi africani hanno ringraziato di cuore Benedetto XVI per il suo recente viaggio in Angola e in Camerun e, in particolare, per le parole pronunciate allo Stadio dos Coqueiros di Luanda. "Grazie - si legge nella lettera rivolta al Santo Padre - per la comprensione che ha manifestato per le nostre aspettative, le gioie, i timori e le sofferenze del nostro Continente". Soprattutto le nuove generazioni - si sottolinea nel documento - sono chiamate a far tesoro delle parole del Papa. Su questa importante missione si sofferma, al microfono di Amedeo Lomonaco, uno dei giovani firmatari della lettera, Supriano Dembe, originario dell’Angola:



R. – I giovani devono riflettere molto sapendo che in futuro noi dovremo anche impegnarci in tutte le attività sociali del Paese. Perciò, importante è formare la coscienza, capire che il lavoro del bene comune, il lavoro dell’etica pubblica aiuta molto la crescita del Paese oggi e domani.

 

D. – A proposito di crescita, l’Africa non sempre è compresa dall’Occidente. Quali sono le cause di questa sottovalutazione, di questi malintesi?

 

R. – Ci sono molti fattori, anche interessi geopolitici che sono collegati. Mi sembra non che le persone non conoscano i problemi reali. Mi sembra invece che non li vogliono affrontare. Il Santo Padre ha parlato molto di questi problemi che sono il cuore dell’Africa. Ma i media, purtroppo, si sono concentrati su uno di questi elementi, quello che si chiama Aids. Si sono concentrati sulla questioni dei preservativi. Tutto si reduce ad un elemento che non è la soluzione! L’Aids è l’effetto dei problemi ma nessuno ne vuole combattere la causa!

 

D. – Dunque, in Occidente non sono state comprese correttamente le parole del Papa sul preservativo. Come sono state accolte in Africa, queste parole?

 

R. – Abbiamo compreso il messaggio del Santo Padre. Prima di tutto, conosciamo la linea che ci insegna la Chiesa sul preservativo e sulla sessualità. Da noi non ci sono state proteste o critiche su quello che il Papa ha detto. Abbiamo accolto il suo messaggio perché quando una persona ci viene a visitare prima sentiamo quello che ha da dirci. La ascoltiamo e meditiamo: dobbiamo meditare!

 

D. – In questo, quindi, l’Africa ha molto da insegnare all’Occidente?

 

R. – Penso che si possa dire proprio così! Una cosa importante nella mia cultura, per esempio, è questa: se uno sente parlare di un suo familiare che è lontano e malato, non si inviano solo messaggi di solidarietà o somme di denaro. L’importante è andare lì, sul posto. E’ fondamentale andare a trovare la persona, parlarci ed ascoltarla. Noi siamo contentissimi quando qualcuno entra a casa nostra per venire a capire le cause della sofferenza proponendo anche qualche soluzione!

 

D. – Un altro aspetto importante è il richiamo del Papa alla giustizia e il discorso sulle multinazionali che sfruttano il sottosuolo dell’Africa …

 

R. – Il Santo Padre ha sottolineato come sia importante che le multinazionali debbano cambiare i modi di operare. Noi siamo contenti di questo discorso e ascoltiamo questo messaggio. Speriamo che poi di poter dare una risposta pratica a questi consigli.








All the contents on this site are copyrighted ©.