Il nuovo superiore generale dei Comboniani: essere testimoni dell'amore di Dio tra
gli ultimi
Il 17.mo Capitolo generale dei Missionari comboniani, riunito a Roma, ha eletto mercoledì
scorso il nuovo superiore generale della Congregazione: si tratta di padre Enrique
Sánchez González, 51 anni, messicano. Succede a padre Teresino Serra e resterà
per i prossimi sei anni alla guida degli oltre 1.700 comboniani sparsi per il mondo.
A padre Sánchez, la collega Helene Destombes ha chiesto come intende la missione:
R. - Intendo
la missione come un servizio che chiama me come persona a essere sempre disponibile,
sempre attento, sempre in una atteggiamento di ascolto per servire gli altri il meglio
possibile. Poi la sento come una chiamata a mettermi molto vicino al nostro fondatore
San Daniele Comboni per cercare di vivere in prima persona la ricchezza del suo carisma,
del suo dono per la Chiesa, per la missione, per il mondo.
D.
- Essere un Missionario comboniano nel mondo di oggi che significa?
R.
- Penso sia soprattutto un appello forte a diventare testimone dell’amore di Dio che
continua a essere vicino a noi, che continua a credere in noi, che continua a servirsi
di noi per dire la sua Parola nel mondo. Una parola che è Parola di vita, una Parola
che vuole trasformare tutta la realtà, che vuole portare un po’ di felicità, di vita,
di gioia ai nostri fratelli che sono ancora emarginati, che sono lasciati al di fuori
di tutte le grandi scelte che fa il nostro mondo oggi. Io credo che come Comboniani
e come missionari siamo chiamati a essere in mezzo ai nostri fratelli con una presenza
di questo amore di Dio che non si dimentica di tutti quelli che Lui porta nel suo
cuore.