Crisi della scuola in Cile. I vescovi invitano governo e sindacati a dialogare
“Per quanto legittime siano le richieste dei professori, non è buono per il Paese
che si interrompa la via del dialogo e che si facciano pressioni per paralizzare le
scuole”. In queste parole si può riassumere la dichiarazione diffusa ieri a Santiago
del Cile dal vescovo di Rancagua, mons. Alejandro Goic, presidente della Conferenza
episcopale, in riferimento al lungo sciopero di maestri e professori che, in sostanza,
ha bloccato le attività didattiche in tutta la nazione sudamericana. Mons. Goic chiede
soprattutto dialogo e invita a cercare un accordo per la scuola - bene ultimo che
tutti gli attori del conflitto dicono di voler difendere - e ricorda l’importanza
di garantire a migliaia di bambini e giovani l’insegnamento scolastico. In particolare,
il presule, esprime grande preoccupazione per la rottura del dialogo e per il crescente
scontro tra autorità pubbliche e rappresentanti sindacali, esorta tutti ad agire subito,
in prossimità della chiusura a dicembre dell’anno scolastico, per trovare “le condizioni
per risolvere il conflitto”. Da più parti tra l’altro si esprime preoccupazione perché
il conflitto, in qualche modo, potrebbe inserirsi nella cornice della campagna elettorale
in corso per le prossime elezioni presidenziali e ciò finirebbe per complicare ulteriormente
la sua auspicata soluzione. Il presidente dell’episcopato chiede dunque a tutti di
evitare i condizionamenti e le minacce “perché – scrive - sono tutte componenti che
ostacolano la strada verso posizioni comuni”. In questo momento, ed è il pressante
invito di mons. Goic, occorre che tutti sappiamo “guardare al bene maggiore e cioè
offrire nella nostra patria un’educazione migliore”. E’ necessario ricorda il presule
che “professori e assistenti siano rimunerati con dignità”, ed è ugualmente necessario
“salvaguardare anzitutto il diritto delle famiglie all’educazione dei loro figli”.
Perciò, in particolare, l’episcopato chiede ai sindacati di riconsiderare la sospensione
delle attività didattiche e ciò “a beneficio dei bambini e dei giovani ai quali loro
consacrano il proprio generoso servizio”. Mons. Goic, infine, chiede anche alle autorità
pubbliche di far tutto il possibile per ristabilire al più presto possibile le vie
del dialogo con i scioperanti. (A cura di Luis Badilla)