Triplice attentato, questa mattina, in Pakistan. Una base dell’aviazione militare
è stata attaccata da un kamikaze a Kamra, causando la morte di almeno sette persone.
Un ristorante, invece, è stato distrutto da un’autobomba a Peshawar; una ventina le
persone ferite, mentre 18 civili hanno perso la vita quando l'autobus su cui viaggiavano
è esploso passando su una mina nell'area di Mohmand, nel nord-ovest del Paese. La
cronaca, nel servizio di Salvatore Sabatino: Il Pakistan
vive l’ennesima giornata sotto attacco; l’ennesima giornata di guerriglia di matrice
talebana che colpisce in maniera indiscriminata. Una chiara risposta alle operazioni
militari condotte dal governo nel nord-ovest del Paese al confine con l’Afghanistan,
per stanare i talebani che negli ultimi mesi hanno occupato decine di centri abitati.
A Peshawar, in un primo momento, si era parlato di una forte deflagrazione nel quartiere
abitato dagli statunitensi; solo succesivamente si è saputo che un’autobomba si era
diretta contro un famoso ristorante. Più chiara, invece, la dinamica dell’attacco
di Kamra, dove un kamikaze si è fatto esplodere all’ingresso della base dell’aviazione
militare, nel tentativo di entrarvi. Elemento, questo, da non sottovalutare, visto
che la struttura – secondo i media locali – sarebbe legata al programma nucleare del
Paese islamico. Oltre ad ospitare gli aerei che trasportano le testate nucleari e,
secondo indiscrezioni, le testate stesse, ci sarebbe anche un centro di ricerca per
le attività atomiche. Più drammatico, invece, il bilancio dell’ultimo attacco, avvenuto
poco fa a Mohmand, nel Nord-ovest del Paese, dove un autobus è saltato in aria su
una mina piazzata sul ciglio di una strada. Tutte le vittime erano invitate ad un
matrimonio. Ancora una volta, dunque, sono i civili a pagare il prezzo più alto in
una guerra senza esclusione di colpi.