Nominati i vincitori della XII edizione del Religion Today Film Festival, il primo
evento itinerante dedicato al cinema delle religioni, che si è svolto in diverse città
italiane, Trento, Roma, Bolzano, Bassano e Nomadelfia. Molto apprezzati dalla giuria
internazionale l’alta qualità tecnica e un approccio rispettoso nei confronti delle
diverse religioni rappresentate: cristianesimo, ebraismo, islam. Un viaggio nelle
differenze, alla ricerca di un linguaggio cinematografico comune nel tradurre la ricchezza
dell’esperienza di fede. Per la categoria “Giovani e comunicazione” è stato conferito
un premio anche da una giuria speciale di studenti dell’Università Pontificia Salesiana
ad Every Night, Loneliness, di Rasoul Sadrameli. Alla cerimonia di assegnazione dei
premi, tenutasi ieri presso la Sala Marconi della nostra emittente, c’era per noi
Alessandra De Gaetano:
Dopo cinque
anni il Gran premio “nello Spirito della fede” è stato nuovamente assegnato ad un
film cattolico. Si tratta di “Diario di un curato di montagna”, del regista Stefano
Saverioni, ambientato in Abruzzo, nelle zone colpite dal terremoto, nei borghi solitari
di Pietracamela, Cerqueto ed Intermesoli, incastonati nel Gran Sasso d’Italia. Il
documentario si ispira ad un giovane ed inquieto sacerdote a confronto con un’umanità
semplice e con le sue contraddizioni scopre la via per comprendere meglio se stesso
e il proprio rapporto con Dio. Katia Malatesta, direttrice del
Religion Today Film Festival:
“Questo premio vuole
essere proprio un tentativo di andare al di là di quella che è semplicemente la qualità
filmica, per trovare un messaggio forte, che veramente possa anche unire, al di là
delle differenze. Noi crediamo che sia giusto partire dall’esplorazione delle differenze,
proprio con l’obiettivo di arrivare poi a ritrovare quel nocciolo comune che si ritrova
in qualsiasi religione”.
La giuria internazionale ed interreligiosa
ha premiato anche, come miglior film, “Doubt” diretto da John Patrick Stanley e come
miglior cortometraggio l’iraniano “God sees”, di Reza Jamali. Il riconoscimento come
miglior documentario è stato assegnato a “Leaving the Fold”, del regista Eric Scott.
Tra gli altri, sono stati premiati anche film musulmani ed ebraici, che rispondono
alla vocazione interreligiosa del Festival, come sottolinea ancora Katia Malatesta:
“Noi
consideriamo i nostri film come delle finestre, che permettono di affacciarsi su mondi
spesso poco conosciuti, altrettanto spesso travisati. L’obiettivo di lungo termine
del nostro Festival è proprio il dialogo. E il cinema in questo può fare molto, sia
proprio per metterci a conoscenza di aspetti della vita quotidiana di altri popoli,
di altre religioni che non conoscevamo, sia perché ci fa provare delle emozioni”.
Il
tema di quest’anno del Religion Today è stato “Rinascere dall’Alto. Vita nuova nella
fede”, attraverso un viaggio nelle differenze, come sottolinea mons. Luigi
Bressan, arcivescovo di Trento:
“La fede, certamente, è un
grande motore, è un grande potenziale, che, diceva addirittura San Paolo, ci spinge
ad operare. Ora si vede come anche le altre fedi ispirino l’impegno per la gente e
ispirino anche ad affrontare la vita con la determinazione, che noi chiamiamo speranza,
perché sappiamo che esiste un Dio. Cristo Signore ci aiuta a scoprire questi valori
e, anzi, a perfezionarli”.