Ad Assisi la conclusione del Convegno degli uffici diocesani Cei
Una bussola per l’economia e la politica, per l’ecologia, la giustizia e la pace.
Insomma per la società tutta intera. Questo è in effetti l'Enciclica Caritas in veritate.
E il suo status di criterio orientatore è stato certificato ad Assisi dai lavori del
Convegno nazionale Cei dei direttori degli Uffici diocesani per i problemi sociali
e il lavoro, che si conclude oggi dopo quattro giorni di dibattito. “L’Enciclica
di Benedetto XVI - ha rilevato monsignor Arrigo Miglio, vescovo di Ivrea e presidente
della Commissione episcopale Cei che ha organizzato il convegno – non è un documento
in più, ma un vero e proprio evento che sta spingendo la Chiesa e l’intera società
a interrogarsi e a mettersi in ascolto”. “Viviamo un tempo fecondo per la Dottrina
sociale della Chiesa – ha aggiunto il presule – e lo vediamo dal fatto che anche alcuni
ambienti laici chiedono criteri guida per una nuova progettazione sociale. Perciò
il nostro impegno non può essere di nicchia, perché, come dice il titolo stesso dell’Enciclica,
non è di nicchia la carità. Il documento di Benedetto XVI – ha concluso monsignor
Miglio - ci fa sentire l’urgenza di essere operativi e creativi e ci esorta nel contempo
a passare dalla riflessione teorica all’impegno concreto”. Sulla stessa linea anche
monsignor Angelo Casile, il direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale sociale, che
ha richiamato ad un impegno unitario per coniugare economia e attenzione alla persona,
politica e salvaguardia del creato. Sulla scorta dell’Enciclica – hanno ricordato
i numerosi esperti intervenuti al convegno - la politica è un’arte, non una tecnica,
l’economia non è mai sganciata dall’etica e uomo e ambiente sono alleati, non nemici.
Proprio perché, la Carità, come dice il Papa, è criterio guida anche delle macrorelazioni.(A
cura di Mimmo Muolo)