2009-10-21 08:24:13

Si celebra oggi la Giornata mondiale per la prevenzione dell'osteoporosi. Con noi, il prof. Corsello


Nove donne su dieci affette da osteoporosi postmenopausale vivono con il terrore di incorrere in una frattura: è quanto emerge dal capitolo italiano di un sondaggio internazionale svolto in occasione dell’odierna Giornata Mondiale per la prevenzione dell’Osteoporosi. Ma quali sono le caratteristiche di questa patologia? Eliana Astorri lo ha chiesto al prof. Salvatore Corsello, docente di endocrinologia all’Università Cattolica di Roma:RealAudioMP3

R. – L’osteoporosi è una condizione di demineralizzazione dell’osso, cioè di perdita della massa ossea, in altri termini la perdita di calcio dell’osso e questo dipende dal fatto che l’osso è una struttura dinamica, è una struttura cioè in cui continuamente noi abbiamo un riassorbimento di osso vecchio dovuto a delle cellule che si chiamano osteoclasti e una contemporanea riapposizione, ricostituzione di osso nuovo da parte di cellule che si chiamano osteoblasi. Se questo processo viene alterato e quindi se la fase di distruzione è eccessiva rispetto alla componente di riapposizione di ricostituzione dell’osso, allora l’osso si impoverisce di minerale, diventa più fragile e diventa più esposto alle fratture.
 
D. – Quali sono le cause di questo processo?
 
R. - La causa più importante è rappresentata dall’invecchiamento. Con l’invecchiamento questa fase di distruzione tende naturalmente a eccedere rispetto alla fase di ricostruzione dell’osso. Questo è legato al fatto che in ambedue i sessi con l’invecchiamento abbiamo un ridotto assorbimento di calcio ma in più nella donna, e questo è il motivo per cui la donna è più esposta all’osteoporosi. Dopo la menopausa, la brusca caduta degli estrogeni riduce la possibilità di incorporare il calcio nell’osso. Quindi, l’invecchiamento da un lato e la caduta brusca degli estrogeni nella donna sono le cause più frequenti ma non esclusive di osteoporosi.
 
D. – Ci sono altri fattori di rischio? L’ereditarietà ad esempio, la familiarità o altri?
 
R. – Intanto l’ereditarietà, la componente genetica, ha un’importanza, tant’è vero che noi abbiamo gemelli identici che hanno ambedue l’osteoporosi. Abbiamo dei soggetti giovani che hanno l’osteoporosi e abbiamo casi familiari di osteoporosi. Per quanto riguarda casi che insorgono in età non abituale, per esempio in età giovanile, in realtà esistono osteoporosi secondarie ad altre malattie.
 
D. – Quindi si può manifestare davvero a qualsiasi età?
 
R. – Sì, per esempio c’è un’altra condizione che può essere il malassorbimento. I celiaci hanno un malassorbimento generalizzato ma hanno anche un malassorbimento proteico e un ridotto assorbimento di calcio. Pensiamo anche alle situazioni di malnutrizione e ovviamente non bisogna solo pensare all’osteoporosi dei Paesi in via di sviluppo. Per esempio ci sono disturbi del comportamento alimentare: le anoressiche sono predisposte all’osteoporosi e questo avviene normalmente in età giovanile. Si tratta ovviamente non delle condizioni più abituali ma sono delle condizioni che vanno comunque seguite ed eventualmente trattate.
 
D. – Si può bloccare ma non si può guarire l’osteoporosi…
 
R . – Si può bloccare e in altri termini i trattamenti servono in primo luogo ad evitare la progressione dell’osteoporosi, in secondo luogo se il trattamento funziona si può avere anche un certo grado di rimineralizzazione e questo ovviamente rappresenta il risultato migliore ottenibile, che è quello che tutti ci auguriamo. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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