Romania: no dei vescovi alla costruzione di un grattacielo accanto alla cattedrale
di Bucarest
Si è svolta nei giorni scorsi, nella diocesi di Satu Mare nel nord della Romania,
l'Assemblea plenaria autunnale della Conferenza episcopale romena. I vescovi di entrambi
i riti (romano e greco-cattolico) presenti alla sessione, hanno espresso in un comunicato
stampa, a nome dell'intera comunità cattolica romena che conta "circa 2 milioni di
fedeli", la propria preoccupazione per "i grandi rischi ai quali viene esposta la
cattedrale di San Giuseppe, principale luogo di culto dell'arcidiocesi romano-cattolica
di Bucarest e centro di gravità della nostra unità cattolica locale". L’integrità
dell’edificio è infatti seriamente minacciata da un controverso progetto per la costruzione
di un grattacielo di 19 piani destinato ad essere un albergo della catena Plaza.
Il progetto è da anni osteggiato dall’arcidiocesi di Bucarest e non solo. La Conferenza
episcopale – riferisce l’agenzia Sir - ha anche lanciato un appello "per la difesa
della famiglia che è oggi in crisi e dalla quale dipende la vita della Chiesa e della
società", dicendosi contraria a ogni forma di manipolazione genetica e fecondazione
artificiale e alla “possibile legalizzazione della prostituzione e della droga" al
centro di un vivace dibattito nel Paese. In vista delle prossime elezioni presidenziali,
i vescovi hanno inoltre diffuso un altro comunicato in cui esortano "tutti i cristiani
e le persone di buona volontà ad andare a votare" aggiungendo che "i fedeli devono
avere un ruolo attivo e fondamentale nel difendere e promuovere i valori cristiani
del nostro popolo, in linea con gli insegnamenti delle Sacre Scritture e della Chiesa".
(L.Z.)