2009-10-21 08:25:02

Nella crisi globale priorità ai più poveri: lo chiede il Commissario Onu per i diritti umani


“Gli Stati hanno il dovere di cooperare tra loro per eliminare gli ostacoli allo sviluppo”, ha ammonito ieri il Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Navi Pillay, a margine della Giornata internazionale per la lotta alla povertà celebrata sabato scorso. “L'attuale crisi finanziaria ed economica – ha detto la rappresentante dell’Onu - è una minaccia per i diritti umani, ma anche un’opportunità per incentivare il diritto allo sviluppo, istituendo strutture nazionali e internazionali più forti, e costruendo un ordine economico internazionale che includa un progetto chiaro per sradicare la povertà”. Se la crisi è stata “il risultato di mercati finanziari scarsamente regolamentati e di altre distorsioni nelle economie globali'' – ha proseguito la Pillay – “la responsabilità di affrontare i suoi effetti negativi, sulla vita dei membri più poveri della società e sulla loro possibilità di godere dei diritti umani fondamentali, non deve limitarsi a risposte al livello nazionale''. Pillay ha quindi auspicato che la lezione della crisi economica globale sia colta per dare una nuova direzione alla ‘gestione’ di un mondo sempre più interdipendente. ''I governi – ha aggiunto - possono, e devono, rompere il ciclo della povertà per le generazioni future, garantendo fondi adeguati per l'istruzione dei bimbi, la salute, l'alimentazione, gli altri servizi e l'assistenza necessaria a garantire loro un normale tenore di vita. Dobbiamo fare in modo – ha sottolineato ancora Pillay - che la situazione per i milioni di bambini poveri che attualmente popolano questo pianeta, non si replichi di generazione in generazione semplicemente perché una volta calmata la tempesta finanziaria, ricadiamo nell’errore di affrontare il problema con leggerezza”. Secondo il commissario dell’Onu, solo attraverso una crescita economica equa e condotta nel rispetto dei diritti dell’uomo e dei popoli si potrà superare la crisi. “Un approccio alla crescita economica attento ai diritti umani – ha osservato infine - farà in modo che i più poveri, uomini, donne e bambini, invece di essere emarginati, saranno in grado di svolgere un ruolo attivo in tale processo, dando un contributo significativo alla società”. (A cura di Roberta Gisotti)







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